Frederick, chi era il clochard ucciso di botte a Pomigliano: era stato già aggredito, forse per il colore della sua pelle

L'immigrato, privo di documenti (aveva forse intorno ai quarant'anni), è stato ritrovato riverso in una pozza di sangue

Martedì 20 Giugno 2023 di Pino Neri
Frederick, il clochard ucciso di botte a Pomigliano: forse aggredito per il colore della sua pelle

Era già stato aggredito alcuni mesi fa a suon di calci e pugni Frederick, il clochard africano ammazzato di botte la notte tra domenica e lunedi a Pomigliano d'Arco (Napoli).

Il povero senzatetto, immigrato dall'Africa centrale, era stato preso di mira da tempo da un gruppo di giovani delinquenti della zona che si facevano beffe di lui per il suo aspetto trasandato e per il fatto che avesse un portamento sui generis probabilmente dovuto all'alcolismo.

Clochard ucciso di botte a Pomigliano d'Arco: le percosse da due persone non identificate

Chi era Frederick, il senzatetto ucciso a Pomigliano

Ma si ipotizza che anche il suo colore della pelle desse "fastidio". Un bullismo esasperato perpetrato ai danni dell'extracomunitario senza fissa dimora che culminò durante l'inverno con un primo pestaggio. Poi c'è stata una tregua. Ma l'altra notte, alle due e mezza, il branco è tornato a colpire. Frederick è stato percosso a morte nei pressi del parcheggio di un noto supermercato, in via Principe di Piemonte, vicino al Parco delle Acque, zona semiperiferica di Pomigliano, dove di solito chiedeva l'elemosima.

L'immigrato, privo di documenti (aveva forse intorno ai quarant'anni), è stato poi ritrovato riverso in una pozza di sangue il mattino successivo. Inutile il suo trasporto in ospedale. Frederick è deceduto dopo ore di sofferenza in un letto dell'opedale civole di Nola in cui era stato ricoverato. Ha riportato un'emorragia interna addominale a causa dei numeri calci subiti. È quanto finora emerge dalle prime indagini su questo atroce caso di violenza di strada. L'investigazione è dei carabinieri di Castello di Cisterna, che stanno esaminando numerosi filmati delle telecamere installate nella zona.

© RIPRODUZIONE RISERVATA