NAPOLI

Cuginette stuprate a Caivano, caccia ai video delle violenze. «Abusi per mesi». Don Patriciello: «Oggi c'è un clima di morte»

Proseguono le indagini sul caso degli abusi perpretati da un gruppo di ragazzini

Sabato 26 Agosto 2023

Sulle cuginette abusi per mesi

Abusi ripetuti più volte, nell'arco di alcuni mesi, su due cuginette di 10 e 12 anni. È l'ipotesi su cui procedono, nel massimo riserbo, le indagini sulle violenze sessuali di gruppo avvenute ai danni delle due bambine nel Parco Verde di Caivano.

Sotto i riflettori degli inquirenti sarebbe un gruppo composto da una quindicina di giovanissimi, quasi tutti minorenni, a vario titolo coinvolti nella vicenda. Alcune delle violenze potrebbero essere state riprese con telefoni cellulari: una decina gli apparecchi sequestrati su cui sono in corso verifiche.

Uno psicologo seguirà le vittime

Il Tribunale dei Minorenni di Napoli, dopo l'udienza con la quale ha convalidato l'allontanamento delle due bambine vittime di abusi e violenza a Caivano, in provincia di Napoli, ha predisposto percorsi di sostegno con l'ausilio di un curatore e di consulenti, tra cui uno psicologo, per la valutazione e la reintegrazione dei nuclei familiari delle piccole vittime. «Tutti i giovani e non di meno gli adulti che vivono in quel contesto degradato - secondo l'avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia di una delle due giovanissime vittime - dovrebbero essere sottoposti a un analogo percorso psicologico e socio relazionale per aver riferimenti positivi e di cognizione di altri valori e abitudini di vita che per molto tempo anche le istituzioni non hanno saputo seminare e sviluppare in danno di tutti». Per Pisani «da anni è evidente un pericoloso caos in quel Parco, che e è sotto gli occhi. Un degrado che pare continuare indisturbato caratterizzato da ogni tipo di prostituzione, anche minorile». «Nel corso delle nostre indagini difensive - sottolinea Pisani - ritengo opportuno, e mi sto facendo promotore, organizzare una squadra di psicologi e consulenti esperti in sociologia e di tutela dei minori, che avrà come compito spiegare a questi bambini cosa sta succedendo intorno a loro».

Don Patriciello: oggi c'è un clima di morte

C'è un «clima di morte e di deserto», oggi al parco Verde di Caivano. Padre Maurizio Patriciello guarda le strade dalla sua chiesa. Sull'ennesima brutta pagina, sullo stupro subìto dalle due piccole, «oggi nessuno vuole parlare, per paura», dice. A Caivano, in fondo succede sempre così. Il giorno dopo spuntano le telecamere, le forze dell'ordine e la gente, in quei vialoni dove non arriva nemmeno l'ombra degli alberi, non vuole prendere posizione, non vuole mettere nei guai qualche amico, non vuole turbare gli affari dello spaccio. Don Maurizio le sa bene queste cose, è l'unico che al parco Verde di Caivano non ha mai voltato le spalle. Ma in tanti, troppi, in questi anni lo hanno fatto. Se la prende con chi non ha fatto nulla, oggi. «Quando costruirono il Parco Verde fu realizzato anche il centro sportivo che doveva essere utilizzato proprio dai piccoli di questa zona. Che fine ha fatto? Un mese fa un ragazzo è morto dentro per un overdose, è abbandonato, è diventato una pattumiera. La struttura è del Comune. Il Comune cosa ha fatto? - racconta all'Ansa - qui non ci sono servizi sociali, non ci sono vigili urbani, non c'è una fermata del bus. Non c'è niente. Se ci fossero stati forse qualcosa si poteva evitare». «Qui nessuno ha la bacchetta magica, nessuno - aggiunge - ma c'è una parola magica che è 'insiemè. Se insieme, con grande umiltà, senza che gli uni gettino stracci agli altri, ci chiediamo cosa è successo, forse possiamo fare qualcosa. Altrimenti, come sempre, resteranno solo le chiacchiere».

 

Violenze di gruppo a Caivano, due inchieste

L'indagine sulle violenze di gruppo ai danni di due cuginette di 13 anni avvenute a Caivano (Napoli) condotta dai carabinieri, cui le famiglie delle vittime hanno sporto denuncia alcune settimane dopo i fatti, vede impegnate in coordinamento tra loro sia la procura per i minorenni di Napoli che la procura di Napoli Nord, competente per il coinvolgimento di un indagato maggiorenne. Gli investigatori mantengono uno strettissimo riserbo, e al momento non trova conferma nemmeno l'indiscrezione secondo cui il 19enne - indagato in relazione alle violenze - sarebbe stato oggetto di una misura cautelare. Gli accertamenti della procura minorile riguarderebbero invece diversi soggetti, almeno una decina, in relazione sia all'episodio dello stupro nel capannone avvenuto a luglio sia a violenze che sarebbero avvenute nei mesi precedenti ai danni di una delle due cuginette. Le ragazzine, su richiesta dei servizi sociali confermata dal tribunale, sono state allontanate dalle rispettive famiglie e collocate in comunità.

L'indagine sulle violenze di gruppo ai danni di due cuginette di 13 anni avvenute a Caivano (Napoli) condotta dai carabinieri, cui le famiglie delle vittime hanno sporto denuncia alcune settimane dopo i fatti, vede impegnate in coordinamento tra loro sia la procura per i minorenni di Napoli che la procura di Napoli Nord, competente per il coinvolgimento di un indagato maggiorenne.

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Ultimo aggiornamento: 14:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA