C'è un misto di soddisfazione postuma e sconcerto tra i parenti delle vittime di Cesare Battisti di fronte alle parole con cui l'ex terrorista dei Pac, un mese e mezzo dopo la sua cattura in Bolivia e il suo rientro in Italia, si dissocia dal suo passato e ammette i reati, tra cui quattro omicidi, per i quali è già stato condannato in via definitiva.
Cesare Battisti ha ammesso i 4 omicidi per cui è stato condannato. «Chiedo scusa, ma non farò i nomi di nessuno»
Il verbale di Cesare Battisti: «I poliziotti brasiliani mi hanno consegnato agli italiani»
Il figlio di Lino Sabbadin non nasconde di essere stato preso in contropiede dalle ammissioni fatte da Battisti: «Lo confesso - ammette - non mi aspettavo che ammettesse tutto». Sullo sfondo, però, resta un dubbio: «Spero - afferma con tono pacato ma fermo - che Battisti non ammetta gli omicidi per altri motivi, magari per ottenere un'indulgenza dai giudici che non merita: è giusto che sconti per intero la pena». «Le scuse adesso - aggiunge Maurizio Campagna, fratello di Andrea Campagna, l'agente della Digos assassinato a Milano il 19 aprile 1978 - mi sembrano fuori luogo. Non sono veritiere, secondo me: l'unica cosa che Battisti pensa di ottenere sono gli sconti che hanno ottenuto tanti terroristi, compresi i componenti dei Pac». E a Battisti, che a proposito degli anni di piombo e degli omicidi di quegli anni ha parlato di una «guerra», Campagna risponde che «erano omicidi effettuati da killer seriali quali erano Battisti e la sua combriccola. Le scuse dovevano essere fatte molto tempo prima».
Maurizio Campagna chiama in causa anche un'altra figura chiave nella vicenda Battisti, l'ex presidente brasiliano: «Forse - afferma - sono altri che dovrebbero chiedere scusa, come Lula e gli altri che lo hanno protetto». Battisti è stato condannato anche per altri due omicidi: quello del maresciallo degli agenti di custodia penitenziaria Antonio Santoro, ucciso a Udine il 6 giugno 1978, e quello del gioielliere Pierluigi Torregiani, ucciso a Milano da gruppi dei Pac il 16 febbraio 1979. Oltre ai parenti delle vittime, è la politica a scendere in campo per commentare la decisione di Battisti. «A distanza di qualche decennio - ha dichiarato il ministro dell'Interno Matteo Salvini - Battisti ha chiesto scusa. Mi aspetto chiedano scusa quegli pseudointellettuali di sinistra che hanno coperto e difeso questo squallido personaggio».
«Chiedere scusa - ha aggiunto Salvini - è meglio tardi che mai». Ma «la rieducazione del carcere per quanto mi riguarda non vale per Battisti: sarà brutto da dire ma uno che ha ucciso 4 persone non deve uscire dal carcere». «Battisti - ha dichiarato la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni - finalmente ha confessato di aver commesso quattro omicidi per cui era stato condannato e ha chiesto scusa ai familiari delle vittime. Spero vivamente che questa ammissione di colpa non regali a questo criminale sconti di pena o benefici». Dal fronte Pd interviene Debora Serracchiani: «Battisti - ha detto - ha avuto decenni per meditare sulle vite che ha spezzato e per scusarsi con i familiari. Avrebbe potuto fare un gesto durante la sua latitanza ma ha preferito esibire il sorriso dell'impunito: adesso è fuori tempo massimo». E «anche un assassino come Battisti, alla fine, appare piccolo davanti alle Istituzioni che ha deriso. L'ultima parola va alla forza della legge».