Alfredo Cospito trasferito dal carcere milanese di Opera a quello di Sassari: resta in regime di 41 bis

A inizio aprile l'anarchico ha interrotto lo sciopero della fame, pochi giorni dopo l'apertura della Corte Costituzionale a un possibile sconto di pena

Martedì 6 Giugno 2023
Alfredo Cospito trasferito dal carcere milanese di Opera a quello di Sassari: resta in regime di 41-bis

L'anarchico Alfredo Cospito è stato trasferito dal carcere milanese di Opera al "Bancali" di Sassari, suo istituto di assegnazione, dove continuerà a scontare la pena dell'ergastolo al 41 bis. 

L'uomo si trovava nel penitenziario lombardo per motivi di salute, visto il progressivo degrado delle sue condizioni causato dallo sciopero della fame, intrapreso a partire dallo scorso 20 ottobre 2022 per protestare proprio contro l'applicazione del carcere duro nei suoi confronti. 

Cospito ha interrotto lo sciopero della fame ai primi di aprile, bevendo brodo vegetale e mangiando alcune bustine di parmigiano con integratori. Una decisione maturata pochi giorni dopo l'ultima della Corte Costituzionale, che di recente ha segnato un piccolo punto a suo favore.

 

Il dibattito sul possibile sconto di pena

La Consulta nei mesi scorsi è stata chiamata a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale del quarto comma dell'articolo 69 del codice penale, ovvero la norma che non consente di concedere le attenuanti per la "lieve entità di un fatto" a chi, come Cospito, è recidivo. La stessa norma che, nel caso di Cospito, aveva obbligato la Corte d'Assise di Torino a condannare l'anarchico all'ergastolo per l'attentato alla Scuola allievi carabinieri di Fossano del 2006, in virtù del reato di "strage politica" (art. 285 c.p.p.). 

Cospito - lo ricordiamo - nel 2013 era già stato condannato a dieci anni per l’attentato a Roberto Adinolfi, manager di Ansaldo Nucleare gambizzato nel 2012. In questo precedente, dunque, consiste l'aggravante della recidiva invocata dall'accusa. Tuttavia, la difesa dell'anarchico ha insistito a lungo sul fatto che le bombe piazzate a Fossano nel 2006 non abbiano ucciso né ferito nessuno. Di fatto, nessuna "strage politica" si era concretizzata. E su questo punto, infatti, poggiano le motivazioni espresse dalla difesa di Cospito, che si batte per il riconoscimento delle circostanze attenuanti. Da qui era maturato il ricorso alla Corte d'Assise di Appello di Torino, passato di mano alla Consulta su istanza dei legali dell'anarchico.

La decisione della Consulta: ok a un possibile sconto di pena

La Corte Costituzionale a fine marzo ha stabilito che «il carattere fisso della pena dell'ergastolo esige che il giudice possa operare l'ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso art. 69.

Conseguentemente, il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell'ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva». 

In altre parole, la Consulta ha dichiarato illegittima la norma, riaccendendo le speranze di Cospito di ottenere uno sconto sulla sua condanna nel processo che si sta svolgendo a Torino. Se dovessero essere riconosciute le circostanze attenuanti nella prossima sentenza, Cospito potrebbe ricevere lo sconto di un terzo sulla pena detentiva

Ultimo aggiornamento: 15:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA