Scatta il metal detector, lui rifiuta
i controlli in tribunale: legale nei guai

Giovedì 24 Settembre 2015 di Olivia Bonetti
Scatta il metal detector, lui rifiuta i controlli in tribunale: legale nei guai
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BELLUNO - «Voi non siete nessuno per perquisirmi». Quel rifiuto di sottoporsi ai controlli all’entrata del tribunale di Belluno rischia di costare caro all’avvocato Beniamino Nordio, 39 anni di Mestre: ora è indagato per oltraggio a pubblico ufficiale e per inosservanza dei provvedimento, per essersi rifiutato, su richiesta, di aprire la propria borsa, che aveva fatto scattare il metal detector del tribunale.



Il 13 giugno scorso a Palazzo di giustizia grida e confusione richiamarono all’entrata numerose persone, che uscirono dalle aule per comprendere cosa stesse accadendo. Erano passate poche settimane dalla strage del 9 aprile al tribunale di Milano e anche a Belluno era stato riattivato il metal detector. Con sorpresa però i curiosi capirono subito che quella confusione non era causata da un imputato o da qualche persona eccentrica, ma da un avvocato.



Il legale di Venezia, dopo che il metal detector segnalò oggetti metallici nella sua borsa, quando venne invitato dal carabinieri e dell’agente di polizia locale a aprire la valigetta avrebbe detto, secondo le accuse: «Voi non avete nessun diritto di perquisirmi, non vi faccio vedere niente e nella borsa ho cose importanti, non vi permetto di mettere un dito nelle mie cose, non siete autorizzati, non siete nessuno, pensate a controllare i delinquenti». In realtà dopo un po’ sarebbe tornato scusandosi e spiegando che aveva fretta visto che era in ritardo per un’udienza. Questo non lo ha salvato dai guai. Il procuratore di Belluno, Francesco Saverio Pavone, ha chiuso le indagini ed è pronto a chiedere il rinvio a giudizio per il 39enne.
Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 10:52