Cassola, si scava la galleria della Spv
Il sindaco: «Lavori per un anno»
Espropri, sit-in: "No schei? No campi!"

Giovedì 2 Luglio 2015 di Claudio Strati
Cassola, il sindaco Aldo Maroso e la "chicane" sull'Ezzelina nell'area di cantiere

BASSANESE - Procedono i cantieri della Pedemontana e sempre di più vanno a toccare la viabilità locale. A Cassola stanno per iniziare le operazioni di scavo per realizzare la galleria, sotto il piano campagna, di attraversamento della provinciale Ezzelina. L'attuale sede stradale è stata rettificata con un'ampia curva, una chicane, sul lato ovest, che devia il traffico liberando il tratto che verrà "tagliato" e scavato.

"Ci sono già dei bei problemi - spiega il sindaco Aldo Maroso - perché le opere realizzate dalla Provincia, con quella mezza rotatoria, penalizzano parecchio i residenti di via Milani, che hanno grandi difficoltà a immettersi sulla provinciale, con pericoli connessi. Hanno trenta metri di spazio, non 200 come dicono i cartelli posizionati nell'area di cantiere, e rischiano, mancando la visibilità, di trovarsi davanti all'improvviso lunghi camion in uscita dalla variante. Situazione critica e abbiamo già chiesto un incontro urgente con i tecnici provinciali per trovare le soluzioni migliorative alla zona cantiere. Io ci metteri anche dei dossi rallentanti, ma sulla provinciale sarà difficile...".

Quanto dureranno i lavori e la situazione precaria?

"L'ordinanza parla di questa situazione sino a maggio 2016. Devono scavare la galleria, poi una volta ripristinata la strada l'Ezzelina riavrà la sua sede. La vera variante all'Ezzelina però sarà quella che effettueremo noi, creando sul lato ovest la ciclopista dalla rotatoria di San Zeno fino a via Paolo VI, dove la ciclabile esiste già. Ci accolleremo un costo, 650 mila euro, che sarebbe di competenza della Provincia, ma quell'ente non i soldi. Ma la ciclabile lì è urgente, si tratta del tratto più pericoloso per i ciclisti, anche a giudizio della Provincia. Purtroppo nel 2005 arrivò un milione e mezzo di euro per razionalizzare l'Ezzelina, ma preferirono utilizzarlo per via dell'Industria, a sud ai confini con Rossano. Sarà un lavoro lungo, l'Ezzelina cambierà un po' la sua sede per infilare il punto più stretto tra due case che arrivano proprio alla strada, in diagonale. Così resterà lo spazio per la ciclabile, divisa anche da una lunga aioletta".

Dopo la galleria la Spv va incontro alla discarica.

"Sì, è già deciso: le passerà sul fianco e poi lungo il bordo sud, sempre in trincea profonda da 5,5 a 9 metri, fino a quando incontrerà la galleria di Casoni per sottopassare via Ca' Mora. Praticamente correrà ai confini tra Romano e Cassola".

La partita degli indennizzi e degli espropri vedrà proprio sabato 4 luglio il sit in dei comitati davanti alla sede della società Spv, in via Verena a San Zeno. Com'è la situazione qui da voi?

"Quei quattro o cinque casi di Cassola, a quanto so, stanno per chiudere gli accordi per l'indennizzo. Purtroppo loro, che soprattutto sono ad ovest della ferrovia, così come gli altri delle altre aree non vedranno i soldi subito".

E proprio su questo problema, dei soldi "non subito", i comitati sono in fermento e lanciano una sorta di hashtag "No schei? No campi!": ovvero, dicono, fino a quando non ci saranno i denari per gli espropri bisogna fermare ogni lavoro. E il Covepa ha promosso per il 4 luglio 2015 dalle 9,30 alle 13,30, a San Zeno di Cassola all'ufficio espropri di Spv srl e di Sis spa, in via Monte Verena 58, un sit-in a sostegno di tutti gli espropriati. La manifestazione è promossa dai comitati vicentini e trevigiani e si rivolge in primo luogo a tutti gli espropriati, da quelli che non hanno accettato la cessione bonaria dei propri terreni per la costruzione della Pedemontana Veneta, a quelli che hanno presentato ricorsi e azioni legali, passando per quelli che pur avendo firmato attendono da mesi l'avvio di una trattativa. I comitati chiamano a raccolta tutti, cittadini, militanti, associazioni, rappresentanti eletti e no, ma senza bandiere di partito.

"Io sto con Matilde" è l'altro hashtag dell'evento, slogan che si riferisce a Matilde Cortese, la combattiva proprietaria di Pianezze che si è opposta all'entrata delle ruspe nei suoi campi, chiamando i carabinieri. Matilde è una degli espropriandi che attendono ancora l'inizio di una trattativa per definire quale contropartita avere dall'esproprio. Eppure volevano già entrarle in casa...

Ultimo aggiornamento: 23:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA