Sorprende la moglie in auto con l'amante
e vuole farle ingoiare la lettera di divorzio

Sabato 22 Ottobre 2011 di Giovanni Longhi
Una lite fra marito e moglie (archivio)
BELLUNO - Quando ho fatto leggere a mio marito la lettera che il mio avvocato aveva preparato per annunciargli che volevo la separazione, lui l’ha strappata e me l’ha fatta ingoiare: la conferma che i rapporti tra due coniugi di Padola non fossero idilliaci è venuta ieri nell’aula del tribunale di Belluno in cui era in corso l’udienza della causa che vede il marito imputato del reato di violenza privata. Ipotesi che non si riferisce tuttavia all’episodio ricordato dalla moglie nel corso della sua deposizione, ma ad uno successivo, quello che si verificò la sera del 29 novembre 2009 non distante dall’abitazione dei due.



Era una domenica e l’uomo, che si trovava in compagnia dei figli in un bar poco lontano, non avendo trovato la moglie né al cellulare, né a casa al suo ritorno, decise di cercarla. Non fu impresa difficile, perchè in uno spiazzo poco fuori dal paese sorprese la moglie in macchina con un amico. A questo punto le ricostruzioni dei testimoni divergono: quelli chiamati dalla difesa della donna (avvocato Giorgio Gasperin) sentiti ieri dal giudice Elisabetta Scolozzi sostengono che la reazione del marito sia stata particolarmente violenta: per prima cosa avrebbe impedito ai due di allontanarsi spaccando le chiavi dal quadro dell’auto, poi avrebbe cercato di far uscire con la forza l’amico della moglie, infine avrebbe trascinato la donna nell’auto del figlio che nel frattempo lui stesso aveva avvertito.



Un parapiglia durato una manciata di minuti tra spintoni, qualche pugno, mani strette al collo e ginocchia sul petto della donna per impedirle di fuggire. Più soft la versione fornita dal figlio della coppia accorso dopo essere stato avvisato dal papà: pur tra qualche incertezza evidenziata dal pm Simona Ianese, ieri il giovane ha confermato di essersi limitato a difendersi dalla reazione dell’amico della mamma, ma ha smentito la circostanza del papà che immobilizzava la madre per impedirle di fuggire dall’auto.



Alla fine i presunti aggressori sono ricorsi alle cure dell’ospedale di Pieve di Cadore, mentre i presunti aggrediti, proprio per evitare imbarazzanti incontri in sala di attesa, si sono rivolti al posto di pronto soccorso di Auronzo per lievi lesioni. L’episodio rievocato ieri in aula si colloca nel contesto di un’unione ormai deteriorata da tempo, contrassegnata dall’ostinazione dell’uomo a non accettare la scelta della moglie e punteggiata da baruffe, contrasti e scenate, la più clamorosa quella della lettera di separazione stracciata e trasformata in boccone.
Ultimo aggiornamento: 25 Ottobre, 22:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA