Regione parte offesa. Zaia: «Per
ora tengo io le deleghe di Chisso»

Martedì 17 Giugno 2014
Luca Zaia
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VENEZIA - Con una delibera fuori sacco approvata nella seduta odierna della Giunta, la Regione Veneto si è costituita parte offesa nell'inchiesta sui lavori del Mose. Lo ha annunciato il presidente Luca Zaia, spiegando che ora l'Avvocatura regionale procederà all'acquisizione degli atti per vedere se costituirsi parte civile.



«Penso - ha sottolineato Zaia - che il comportamento dell'Amministrazione rispetto ai provvedimenti di sospensione sia specchiato. E spetta a noi, con questa delibera, avviare un percorso a tutela dei veneti, più che della Regione, per i danni patiti, non solo a livello di immagine». «L'ente - ha proseguito il presidente - qualora venisse acclarato il dolo, la colpa grave o responsabilità personali, richiederà il risarcimento dei danni a 360 gradi, perché è inutile tirare la cinghia per finanziare le opere, se i fondi venissero sottratti in questa maniera».



Premettendo con un sorriso che «le deleghe e la questione in mano al presidente sono garanzia per tutti», Zaia, ha ammesso di «non aver ancora pensato a una soluzione per il futuro quanto alle deleghe tolte all'assessore Chisso. Una persona di garanzia o uno scorporo e riassegnazione ad altri assessori sono al momento tutte soluzioni astrattamente possibili, ma oggi l'acqua è ancora torbida e non prenderò nessuna decisione finché non sarà limpida».
Ultimo aggiornamento: 19:36
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