Politici piccoli e lontani, oscurati per
due settimane. E Grillo perde il controllo

Lunedì 6 Agosto 2012 di Edoardo Pittalis
Oscar Pistorius durante la semifinale dei 400 (foto Ansa)
VENEZIA - Le donne della maratona ieri arrivavano barcollanti, si piegavano, si sdraiavano sull’asfalto bagnato e sporco, nero come quello delle grandi citt. Dopo aver corso per 42 chilometri, si prendevano le gambe tra le mani e le stringevano, piangevano per il dolore e la fatica.



Oscar Pistorius non ha gambe, corre con due protesi al carbonio ed è tra i più veloci al mondo sui 400 metri piani. È entrato nella storia delle Olimpiadi perché è il primo uomo con handicap a gareggiare con i cosiddetti “normodotati”, che poi sono quelli con due braccia, due gambe, due occhi. Non si discute di intelligenza. Ci nascondiamo sempre dietro le parole. Lo chiamano “Blade Runner”, come il famoso film sugli androidi, robot sofisticati che pensano come uomini. Ha alle spalle uno sponsor potentissimo, quello che nella pubblicità dice che vuole tutto. Forse senza questo sponsor la corsa di Pistorius non sarebbe arrivata a Londra e il suo sogno si sarebbe spento all’alba. Si discute se Pistorius faccia bene allo sport. Di sicuro c’è il voler dimostrare che anche senza le gambe lui è come gli altri. Forse, però, c’entra poco con lo sport che resta differenza: di fisico, di valori, di volontà, di capacità, di tempi.



C’è chi si iscrive alle gare dei normodotati e i limiti li supera alla sua maniera. Beppe Grillo, per esempio, ha appena detto che le Olimpiadi sono trionfo del nazionalismo, bromuro sponsorizzato e altre amenità. I Giochi possono piacere o meno e davvero certe specialità escono dal dimenticatoio una volta ogni quattro anni, ma un risultato queste Olimpiadi di Londra lo hanno ottenuto: per due settimane oscurano i nostri politici, li fanno apparire lontani e piccolissimi. Forse per questo odiano i Giochi che li condannano all’astinenza da media.
Ultimo aggiornamento: 7 Agosto, 16:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA