Peter Pan, il soldato del Grappa
in scena in prima nazionale a Pove
Il ricordo dell'autore Ferdinando Celi

Lunedì 13 Luglio 2015 di Claudio Strati
Ferdinando Celi, al centro, durante uno scambio col sindaco romeno

POVE DEL GRAPPA - E' stato lui, Ferdinando, a risolvere il "giallo" della leggenda di Peter Pan, il fante caduto sul Grappa. E adesso, giovedì 16 luglio nella "sua" Pove del Grappa, in piazza degli Scalpellini, va in scena, in prima nazionale, lo spettacolo "Soldato Peter Pan", tratto dal suo romanzo. Un modo per celebrare la leggenda del Peter soldato, ma anche per ricordare Ferdinando Celi, giornalista e scrittore prematuramente scomparso.

Da decenni rimbalzava la bella storia del soldato austroungarico seppellito nel sacrario del Grappa, di fronte alla cui tomba sempre apparivano misteriosamente fiorellini e sassolini, lasciati da scolaresche in gita perchè la favola del Peter Pan del Grappa è stata per lunghi anni un bell'argomento di lezione.

Peter Pan ha lo stesso nome del bambino dell'isola che non c'è delle storie di inizio '900 dello scozzese James Matthew Barrie. Con analogie capaci di creare il mistero: caduto a Col Caprile a guerra ormai finita (il primo libro su Peter lo voleva a cavallo di una capra), identità misteriosa, proveniente da una città, Ruskabanya, che non si trovava negli annali magiari. C'erano state ricerche negli archivi austroungarici, si era mossa la Croce Nera, ma niente.

Ferdinando Celi, all'ennesimo articolo sulla leggenda uscito sul Gazzettino, giornale di cui era collaboratore, aveva deciso di approfondire. E attraverso il consolato ungherese di Venezia aveva chiesto ulteriori ricerche: Ruskabanya non saltava fuori, ma poi incrociando idee e approfondimenti, ecco che prese forma Rusca Montana, cittadina romena il cui nome, negli anni di guerra, era stato ungherizzato anche per il lungo periodo di conquista della regione del Banato da parte dei magiari.

A Rusca Montana il sindaco romeno fece setacciare gli archivi polverosi del municipio e dalle carte uscì la storia di Peter, della sua famiglia, della sua casupola ancora esistente. L'unica cosa a non venire fuori, lasciando l'alone del mistero, una sua foto. Ma sull'onda dell'entusiasmo scattò il gemellaggio tra Pove e Rusca Montana, e nacque il romanzo di Ferdinando Celi, che tratteggiò, tra fantasia e realtà, la figura del giovane venuto a morire sul Grappa. Celi, autodidatta, giornalista con la curiosità per notizie e persone, volontario in associazioni umanitarie che portò anche aiuti in Romania, ci lasciò poi troppo presto. Pochi anni fa il suo cuore "matto" lo tradì nella notte nella sua casa di Pove.

Giusto il pomeriggio prima aveva inviato al Gazzettino la sua ultima corrispondenza, un piccolo scoop esclusivo, un arguto articolo su un gustoso pesce d'aprile confezionato in paese.

Giovedì 16 luglio 2015, alle 21.20, in piazza a Pove, fa il debutto, nel cartellone di Operaestate, con patrocinio del Comune di Pove, "Soldato Peter Pan", liberamente tratto dal libro di Celi. Da un’idea di Giampaolo Fioretti (Cikale Operose), per la drammaturgia di David Conati, la regia è a firma di Michele Modesto Casarin (Pantakin Commedia), dramaturg Marco Gnaccolini. In scena Michele Modesto Casarin, Matteo Fresch e Pierdomenico Simone.

Una produzione pensata per tutti, ma soprattutto per i ragazzi. "Quella di Peter Pan - dice il regista - è una storia che dà il pretesto per incoraggiare un senso critico nei confronti dell’attualità. Nel 1917 la guerra si prese tutta la classe del 1899 e, dopo la disfatta di Caporetto, toccò ai “bambocci” del 1900, preludio ai dodicenni della Hitlerjugend chiamati da Adolf Hitler nel 1945 a difendere Berlino. Oggi sono più di trecentomila i baby soldato, come i sozaboy, bambini africani combattenti nelle guerre civili, raccontati da Ken Saro-Wiwa, che, armati di kalashnikov, Ak47 o di fucili d'assalto americani M16, leggeri da caricare e maneggiare come armi giocattolo, hanno negli occhi la stessa malinconia che probabilmente aveva il soldato Peter Pan: la malinconia di chi ha visto il mostro negli occhi”.

Cikale Operose, nata da un’idea del cofondatore e presidente Giampaolo Fioretti, è una associazione culturale attiva nella nella valorizzazione, promozione e diffusione della lettura, della scrittura e del teatro, con uno sguardo particolare al mondo dei ragazzi. Fioretti ha coinvolto le professioniste Cinzia Benetazzo, Alessandra Lazzaro e Karin Finchi, ed ha affiancato l’attività del veronese David Conati, uno dei più apprezzati autori di narrativa per ragazzi.

Pantakin nasce a Venezia come compagnia di teatro popolare e ha strutturato la propria attività nella produzione e nella distribuzione di spettacoli e dell’ideazione e organizzazione di eventi.

Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 07:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA