​Ai corrotti pene più severe, ma con regole uguali per tutti

Domenica 15 Giugno 2014
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Caro direttore,

il Mose e l'Expo sono solo le ultime truffe italiane che coinvolgono molti uomini politici e i centri di potere. Nel caso del Mose il patteggiamento del sindaco dimissionario Giorgio Orsoni chiama in causa i vertici del Pd, che fa lo gnorri mentre Matteo Renzi ci gira intorno. Matteo Renzi afferma che la legge contro la corruzione politica esiste ma allora se tantissimi politici continuano imperterriti a delinquere a cosa serve? Non sarebbe opportuno rivederla e renderla veramente applicabile e severa? Un’idea: togliere ogni privilegio e tutti i benefit, inoltre, senza tanti processi, multare i politici corrotti del quintuplo della tangente ricevuta. E deve valere per tutti.




Elvira Sassali

Mel (Belluno)




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Cara lettrice,

credo che sia giusto rendere più severe le pene nei confronti di esponenti della politica e delle istituzioni che si macchiano di reati gravi ai danni della pubblica amministrazione. E probabilmente sarebbe anche utile introdurre congrue sanzioni pecunarie che servano a dissuadere i tangentisti e i professionisti dei finanziamenti illeciti. Purtroppo sono però convinto che tutto questo non basterà a ridurre ai minimi termini la corruzione politica. Perché questo accada servirebbe un'etica della responsabilità che, purtroppo, è assai carente in larghi settori della classe dirigente italiana e non solo in quella politica. Come ho già avuto modo di scrivere l'onestà non si introduce per legge né per decreto. Detto ciò, va pero, anche ribadito che la severità non va confusa con le derive ultragiustizialiste.



Lei, per esempio, scrive: multiamoli "senza tanti processi". Cosa significa? Che per i politici indagati fissiamo un percorso giudiziario diverso, cioè con meno tutele, da quello previsto per tutti gli altri cittadini? Non scherziamo. Le regole devono essere uguali per tutti. Le scorciatoie populiste non servono a fare vera pulizia. Servono solo a qualcuno per prendere il posto di qualcun altro. La storia ci ha insegnato a diffidare dei giacobini.

Ultimo aggiornamento: 13:28