Monti, attacco frontale a Letta:
«Si è inginocchiato al Pdl»

Domenica 20 Ottobre 2013
Monti, attacco frontale a Letta: «Si è inginocchiato al Pdl»
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Senza un contratto di coalizione chiaro, accadr in futuro quello che successo per la manovra, con Letta che sull' Imu, si inginocchiato al Pdl, con la conseguenza di una manovra non adeguata sul cuneo fiscale e facendo aumentare l'Iva. Parola Mario Monti, neo-dimissionario da Scelta Civica che «In mezz'ora» ha attaccato l'esecutivo e lanciato frecciate al suo e movimento. Monti, comunque, dovrebbe incontrare il premier nel corso della prossima settimana. Settimana che per il numero uno di palazzo Chigi si preannuncia piena di appuntamenti.

Berlusconi e il governo. «Chi minaccia la stabilità del governo? È ridicolo dire che sia Scelta Civica. Piuttosto è minacciato dal Pd che, in questa fase precongressuale, è una variabile indipendente; e dal Pdl che fa continui diktat, tanto che spesso si scrive Letta ma si legge Brunetta», ha detto Monti. Che non ha espresso il suo pensiero su Berlusconi: «Tutto è condizionato dalla posizione del senatore Berlusconi. D'altra parte dopo che varammo la legge Severino, Alfano alla Camera ritirò la fiducia alla politica economica del mio governo», dice l'ex premier. «Io voterò in base alla relazione che la Giunta del Senato farà pervenire in Aula - sottolinea Monti - per me la votazione è sull'applicazione di una legge approvata un anno fa e che allora non fu contestata, non è un giudizio su una persona. Qui vediamo se in Italia c'è o no lo Stato di diritto». Poi puntualizza: «Se venisse usata la grazia per Berlusconi io non mi scandalizzerei».

Il governo. «È chiaro che occorra mantenere i conti in ordine, e fa bene il presidente Letta a tenerli a posto. Ma occorre ora andare più decisamente verso la crescita», ha sottolineato Monti. «Io ho dovuto praticare massicce dosi di austerità - ha detto l'ex premier - perché ho trovato una situazione di crisi finanziaria grave, e non si poteva far altro per evitare che l'Italia finisse come la Grecia, con la Troika e un governo coloniale; e allora altro che le manifestazioni di ieri». «È chiaro - ha proseguito Monti - che occorre mantenere i conti a posto, ma occorre andare più decisamente verso la crescita. Questa non si realizza dando i soldi dello Stato, ma con le riforme, così che sia più difficile rubare, sia più difficile corrompere, più difficile vivere di rendita, così che i giovani possano migliorare le loro condizioni di lavoro».

Scelta Civica. «Alcuni di quegli undici senatori che hanno messo la firma su quella dichiarazione mi hanno detto di loro iniziativa in queste ore che non intendono assolutamente seguire gli altri su due cose: voteranno per la decadenza di Berlusconi e non vogliono un gruppo con Udc», ha detto ancora Monti. «Scelta Civica ha sempre detto che la grande coalizione e questo presidente del Consiglio sono la migliore cosa per il Paese, io sono perchè duri 5 anni vorrei che fosse il governo 'del farè come ha fatto all'inizio, ma poi per il predominare di Pd e Pdl è diventato il governo del 'disfare' alcune riforme fatte in passato». Monti ha poi rivelato «Mario Mauro mi aveva pregato di prenderlo con me».

Poi interpellato sul pranzo tra Berlusconi, Mauri e Alfano tenutosi la scorsa settimana al circolo ufficiali del ministero: «No, non lo sapevo e immagino che abbiamo trattato di questioni che riguardano il ministero della Difesa. Siccome credo molto nell'autonomia del governo non ho criticato Mauro per non avermi informato di questo, gli ho solo detto fossi stato in lui non l'avrei fatto». «Scelta Civica ha avuto 3 milioni di voti dagli italiani e io desidero dire loro che il mio impegno politico non finisce certo, e credo proprio, ma saranno gli organi di Sc a dirlo, che anche l'impegno di Scelta Civica non finisce. Mi sono dimesso perchè non restasse nelle pieghe della polvere un'operazione non trasparente e molto discutibile», ha sottolineato ancora.

La Bignardi e il cagnolino. «In Europa e nel Ppe chi vi parla è considerato colui che ha salvato l'Italia e l'Eurozona. In Italia chi vi parla, perchè così vuole coltivare la sua immagine chi non mi ama, è colui che in uno studio televisivo si è trovato tra le braccia, di sorpresa, in maniera poco corretta, ad opera di una sua collega - collega è dire molto - un cagnolino», ha poi detto Monti riferendosi alla puntata del programma «Le invasioni barbariche», nella quale Daria Bignardi le ha regalato un cagnolino. «Oggi c'è un'alta autorità dello Stato - ha aggiunto Monti - che fa spesso riferimento nelle sue sagaci dichiarazioni a che fine avrà fatto il cagnolino di Monti: 'sara' svanito nel nulla come il centro?'. È un vicepresidente del Senato, è il senatore Gasparri, lui si diverte molto con questo».

Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA