Il calcio unisce gli italiani davanti alla tv
e fa pagare l'Imu con meno fatica

Mercoledì 20 Giugno 2012 di Edoardo Pittalis
Il gol di Mario Balotelli all'Irlanda (foto LaPresse)
Nessun dubbio che gli italiani si riscoprano un popolo unito quando la gravit del momento lo richiede. Sui giornali di ieri c’erano due notizie a confermarlo: 1) Quasi tutti gli italiani hanno gi pagato l’Imu; 2) Venti milioni di italiani hanno assistito davanti alla tv alla partita di calcio Italia-Irlanda che valeva il passaggio ai quarti. Praticamente uno su tre, la Nazionale risolleva le sorti della Rai e anche gli introiti pubblicitari. Certamente applaudire un gol è costato molta meno fatica che pagare la nuova tassa sulla casa, ma far corrispondere la scadenza dell’ex Ici con i gol di Cassano e Balotelli non è stata una coincidenza trascurabile.



Adesso l’Italia può puntare ad entrare almeno tra le prime quattro d’Europa. Ha tardato un po’ a mettersi in moto, ha sprecato troppo, ha faticato alla sua maniera masochistica (se non soffre non si diverte), ha ritrovato Cassano e Balotelli che sono i soli che possono fare la differenza in qualunque partita. Il primo deve dimostrare continuità e autonomia per un’ora e mezza; il secondo deve chiudere la bocca almeno per cinque minuti e sgomitare di meno. Sia chiaro: raggiungere i quarti era l’obiettivo minimo, uscire sarebbe stato un disastro. O per dirla calcisticamente, sarebbe stata un’altra “Corea”. Con buona pace di tutti i fautori della dietrologia e i sostenitori del “biscotto”. D’incanto la parola biscotto è scomparsa dai giornali, almeno quanto quella colpevolmente trascurata dai media di “terremoto”. Possibile che il calcio serva anche a far dimenticare quello che è accaduto in Emilia e quello che sta succedendo tra tendopoli e disperazione? Siamo fatti così, un sms di solidarietà per mettere a tacere la coscienza e poi riflettori su fatti nuovi.



A proposito di fatti nuovi, il pallone ha qualche problema. Sono state appena depositate le prime sentenze dello scandalo delle scommesse, pare che le prossime saranno ancora più devastanti. Eppure ci sono decine di squadre penalizzate e decine di calciatori (!) squalificati, qualcuno anche per cinque anni. Tanti non faranno più in tempo a rientrare su un campo di calcio ed è giusto così. In mezzo a tutta questa sporcizia c’era incredibilmente chi temeva il “biscotto” tra spagnoli e croati. Possibile che non passi per la testa di certa gente che il calcio si deve e si può giocare rispettando le regole?



Torniamo alla Nazionale. Prandelli dice che finalmente ha giocato col cuore e per questo piace agli italiani. C’era un famosissimo giornalista sportivo degli Anni Trenta che, commentando una partita della Nazionale in Inghilterra con resistenza pressoché eroica, si lanciò nella più audace retorica: “Sotto quei pantaloncini batte un cuore”. Come si vede, a seconda delle occasioni l’anatomia del cuore italiano può variare. Sarà che nel passaggio dalla radio alla tv a colori ci siamo persi qualche aggiornamento in materia. “Non è mai troppo tardi” lo hanno sospeso troppo presto.



Merito al Trap che ha con la squadra che aveva ha ottenuto il massimo, ha cavato sangue dalle rape per non usare una delle sue espressioni che l’interprete non è riuscita a tradurre. Più che i risolini di certi commentatori, Trapattoni avrebbe meritato l’onore delle armi. Dovrebbero studiarlo alla scuola del calcio, non soltanto per il tanto che ha fatto, ma anche per l’entusiasmo giovanile col quale affronta il pallone oggi e si rimette in gioco continuamente.



Ma la Rai, che con questi Europei sta ritrovando record di ascolti smarriti da tempo, è troppo presa dal ripetere “quanto siamo bravi” che dimentica i doveri elementari della telecronaca. Francesco Pannofino è un ottimo attore e un doppiatore eccezionale, è la voce di Clooney e di Travolta, ma che senso ha chiedergli di calarsi nei panni di Nero Wolfe per dare un parere sulla nazionale? In campo non si sono visti né orchidee né delitti e le strade di Poznan non hanno niente a che fare con i grattacieli di New York. A proposito di investigatori: l’Uefa chi ha ingaggiato per scoprire gli autori dei “buu” razzisti per Balotelli? Sulla risposta di SuperMario possiamo soltanto azzardare ipotesi: Bonucci con generosità gli ha tappato la bocca.
Ultimo aggiornamento: 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA