Per convincere gli italiani ingenui degli Anni ’50 bastava un solo Tot, ma faceva ridere ed era capace di vendere agli americani la Fontana di Trevi e il Colosseo. Oggi Monti lo metterebbe nel governo per la vendita dei monumenti e dei beni dello Stato. “A prescindere”, aveva sempre ragione lui.
Per battere gli irlandesi negli Anni Duemila, Prandelli ha schierato due Totò e almeno uno al momento buono ha fatto il miracolo: un gol di testa, che poi non è il suo repertorio migliore. Totò Cassano da Bari vecchia ha fatto meglio di Totò Di Natale da Napoli vecchia. Ma è bastato a garantire il passaggio ai quarti, naturalmente nella più classica maniera all’italiana: soffrendo fino all’ultimo minuto, schiacciati dall’incertezza, sicuri di avercela fatta soltanto quando si sono spente le luci dei riflettori sullo stadio.
O così o niente. Ed è andata benissimo. Ora incomincia il cammino verso un altro obiettivo.
In uno stadio affollato di tifosi irlandesi, gli unici italiani erano quelli in campo e Trapattoni e Tardelli sulla panchina irlandese. Per mezz’ora c’è da chiedersi dov’è l’Italia? Soprattutto: dov’è la vittoria? I telecronisti Rai si spazientiscono: “Niente, non riusciamo a fare breccia”. Fino al gol di Cassano: “In questo momento saremmo qualificati, ma non lo diremo più”, azzarda Gentili e Dossena fa gli scongiuri.
Due risultati sotto osservazione: quello dell’Italia e quello di Spagna-Croazia. Poi un’altra mezz’ora in cui gli azzurri mostrano vecchi difetti e anche i telecronisti. “Mostruoso questo secondo tempo di De Rossi”. Appena finito di dirlo, entrataccia del centrocampista azzurro e pericoloso cartellino giallo. Infine, SuperMario e un gol di quelli che fanno spalancare gli occhi. Ma ci vuole ancora tempo, occorre ancora soffrire. Altrimenti che gusto c’è?
Ultimo aggiornamento: 10:16
© RIPRODUZIONE RISERVATA Per battere gli irlandesi negli Anni Duemila, Prandelli ha schierato due Totò e almeno uno al momento buono ha fatto il miracolo: un gol di testa, che poi non è il suo repertorio migliore. Totò Cassano da Bari vecchia ha fatto meglio di Totò Di Natale da Napoli vecchia. Ma è bastato a garantire il passaggio ai quarti, naturalmente nella più classica maniera all’italiana: soffrendo fino all’ultimo minuto, schiacciati dall’incertezza, sicuri di avercela fatta soltanto quando si sono spente le luci dei riflettori sullo stadio.
O così o niente. Ed è andata benissimo. Ora incomincia il cammino verso un altro obiettivo.
In uno stadio affollato di tifosi irlandesi, gli unici italiani erano quelli in campo e Trapattoni e Tardelli sulla panchina irlandese. Per mezz’ora c’è da chiedersi dov’è l’Italia? Soprattutto: dov’è la vittoria? I telecronisti Rai si spazientiscono: “Niente, non riusciamo a fare breccia”. Fino al gol di Cassano: “In questo momento saremmo qualificati, ma non lo diremo più”, azzarda Gentili e Dossena fa gli scongiuri.
Due risultati sotto osservazione: quello dell’Italia e quello di Spagna-Croazia. Poi un’altra mezz’ora in cui gli azzurri mostrano vecchi difetti e anche i telecronisti. “Mostruoso questo secondo tempo di De Rossi”. Appena finito di dirlo, entrataccia del centrocampista azzurro e pericoloso cartellino giallo. Infine, SuperMario e un gol di quelli che fanno spalancare gli occhi. Ma ci vuole ancora tempo, occorre ancora soffrire. Altrimenti che gusto c’è?