I Totò italiani: uno sarebbe utile a Monti,
quello da Bari vecchia ha fatto il miracolo

Martedì 19 Giugno 2012 di Edoardo Pittalis
Il gol di Cassano contro l'Irlanda (foto LaPresse)
Per convincere gli italiani ingenui degli Anni ’50 bastava un solo Tot, ma faceva ridere ed era capace di vendere agli americani la Fontana di Trevi e il Colosseo. Oggi Monti lo metterebbe nel governo per la vendita dei monumenti e dei beni dello Stato. “A prescindere”, aveva sempre ragione lui.



Per battere gli irlandesi negli Anni Duemila, Prandelli ha schierato due Totò e almeno uno al momento buono ha fatto il miracolo: un gol di testa, che poi non è il suo repertorio migliore. Totò Cassano da Bari vecchia ha fatto meglio di Totò Di Natale da Napoli vecchia. Ma è bastato a garantire il passaggio ai quarti, naturalmente nella più classica maniera all’italiana: soffrendo fino all’ultimo minuto, schiacciati dall’incertezza, sicuri di avercela fatta soltanto quando si sono spente le luci dei riflettori sullo stadio.



O così o niente. Ed è andata benissimo. Ora incomincia il cammino verso un altro obiettivo.

In uno stadio affollato di tifosi irlandesi, gli unici italiani erano quelli in campo e Trapattoni e Tardelli sulla panchina irlandese. Per mezz’ora c’è da chiedersi dov’è l’Italia? Soprattutto: dov’è la vittoria? I telecronisti Rai si spazientiscono: “Niente, non riusciamo a fare breccia”. Fino al gol di Cassano: “In questo momento saremmo qualificati, ma non lo diremo più”, azzarda Gentili e Dossena fa gli scongiuri.



Due risultati sotto osservazione: quello dell’Italia e quello di Spagna-Croazia. Poi un’altra mezz’ora in cui gli azzurri mostrano vecchi difetti e anche i telecronisti. “Mostruoso questo secondo tempo di De Rossi”. Appena finito di dirlo, entrataccia del centrocampista azzurro e pericoloso cartellino giallo. Infine, SuperMario e un gol di quelli che fanno spalancare gli occhi. Ma ci vuole ancora tempo, occorre ancora soffrire. Altrimenti che gusto c’è?
Ultimo aggiornamento: 10:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA