Datagate, in Italia spiate 46 milioni di telefonate
ma gli 007 frenano: nessuna evidenza

Lunedì 28 Ottobre 2013
Datagate, in Italia spiate 46 milioni di telefonate ma gli 007 frenano: nessuna evidenza
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Lo scandalo delle intercettazioni della National Security Agency (Nsa) si allarga a macchia d'olio. In un mese, dal 10 dicembre 2012 al 13 gennaio 2013, l'agenzia avrebbe 'spiato' 124,8 miliardi di telefonate nel mondo, di cui 46 milioni in Italia. Le indiscrezioni del sito Cryptome, considerato l'antenato di Wikileaks, arrivano mentre il Wall Street Journal, citando alcune fonti, riporta che la Nsa ha messo fine al programma di monitoraggio di 35 leader mondiali, inclusa la cancelliera Angela Merkel, dopo un esame dell'amministrazione Obama che ha rivelato alla Casa Bianca l'esistenza dell'attività di monitoraggio. Il presidente americano Barack Obama avrebbe passato quindi quasi cinque anni - mette in evidenza il quotidiano Usa - senza sapere che le sue spie monitorassero i leader mondiali.

L'intelligence di Roma comunque, «non ha evidenze» delle 46 milioni di telefonate 'spiate' in Italia dalla Nsa americana. Invita poi a «prendere con le pinze le indiscrezioni del sito e a distinguere tra spionaggio e monitoraggio». L'Intelligence sottolinea che a parlare di 46 milioni di telefonate non sono fonti ufficiali. Non va poi confuso, segnalano, lo spionaggio che è un'azione ostile, con il monitoraggio, che è invece un'analisi grezza di megaflussi di comunicazioni. Dentro ai confini nazionali, come ha anche spiegato la scorsa settimana al Copasir il sottosegretario Marco Minniti, c'è «una ragionevole certezza» che la privacy dei cittadini sia stata rispettata. Quanto al flusso di telefonate e di e-mail tra Italia e Stati Uniti o altri paesi, «non c'è alcuna prova» di intercettazioni massicce come quelle riportate oggi. Ci sono accordi di intelligence tra Italia ed Usa, ma questa collaborazione non prevede che i cittadini della prima vengano 'spiatì dai secondi. È comunque noto che la Nsa attua in tutto il mondo una raccolta imponenti di flussi grezzi di comunicazione, i cosiddetti metadata, cioè l'identità di chi comunica, la durata del contatto, le utenze utilizzate. A far scattare l'intercettazione vera e propria del contenuto della comunicazione sono alcune parole chiave o utenze sospette che possono fare emergere un pericolo per la sicurezza nazionale o dei paesi alleati. Di questa attività si sarebbe parlato nelle scorse settimane durante i colloqui tra i vertici dell'Intelligence di Roma e Washington.

E intanto la Questura di Roma ha intensificato la vigilanza nei pressi di sedi diplomatiche ed ambasciate e in particolare del'Ambasciata Usa. Questo in seguito alla rilevanza mediatica suscitata dal caso Datagate. Agenti di Polizia, coadiuvati anche dalle unità cinofile e squadre antisabotaggio, stanno monitorando i numerosi cunicoli e tombini nei pressi di obiettivi sensibili, soprattutto nelle vicinanze delle sedi diplomatiche, ed in particolare lungo il perimetro dell'Ambasciata degli Stati Uniti d'America. Oltre alle sedi diplomatiche, intensificati i servizi nei pressi di sedi istituzionali.

Secondo il sito Cryptome, in Germania sono state intercettate 361 milioni di telefonate mentre in Spagna 62 milioni. Pesante anche il bilancio delle intercettazioni in Francia, 70,2 milioni di telefonate intercettate, così come quello di Pakistan e Afghanistan, con rispettivamente 12,76 e 21,98 miliardi di telefonate. Poco chiari, invece, i numeri riguardanti gli Stati Uniti: sembrerebbe trattarsi di 3 miliardi di telefonate La rivelazione di Cryptome rivede decisamente al rialzo i numeri circolati in precedenza: Le Monde parlava di 70 milioni di telefonate intercettate e lo stesso Cryptome di 540 milioni di in un mese.

E arriva a poche ore dalle polemiche seguite alle intercettazioni telefoniche della cancelliera tedesca Angela Merkel e alla manifestazione a Washington contro i programmi di sorveglianza della Nsa, dove il protagonista, anche se assente, era Edward Snowden, la talpa del Datagate. I numeri di Cryptome sono in linea con quelli riportati dallo spagnolo El Mundo, che ha raggiunto un accordo con il giornalista Glenn Greenwald, per i documenti di Snowden che riguardano la Spagna. L'articolo, che apre il numero di oggi, è firmato, da Rio de Janeiro, da Greenwald e dal giornalista del quotidiano German Aranda. Il documento 'Spain last 30 days' comporta una serie di grafici, con colonne che indicano i flussi telefonici intercettati.

A Washington intanto è arrivata una delegazione formata da nove componenti del Parlamento europeo, giunta negli Stati Uniti per chiedere spiegazioni alle autorità Usa circa i presunti abusi della loro intelligence. Una missione in programma da tempo, ma che in queste ore ha assunto un particolare significato politico. Tuttavia, il capo della Nsa, Keith Alexander si è rifiutato di incontrarli.

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 20:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA