Datagate, a Roma centrale Cia-Nsa
In Europa 19 sezioni di controllo

Domenica 27 Ottobre 2013 di Cristiana Mangani e Sara Menafra
Protesta a Washington contro la Nsa e Obama
In Italia, c’ una centrale di ascolto che intercetta comunicazioni e telefonate anche di esponenti politici, al di l delle autorizzazioni e degli accordi di cooperazione. Nella guerra di informazioni alimentata dai file messi a disposizione dalla talpa Edward Snowden, è il momento del nostro paese. A rivelarlo, questa volta è il settimanale tedesco Der Spiegel che, mentre riferisce i dettagli del centro di ascolto di Berlino, tira dentro anche Roma. Le antenne super potenti collocate all’interno dell’ambasciata americana a Berlino avrebbero intercettato il cellulare di Angela Merkel almeno fino a pochi giorni prima della visita di Barack Obama in Germania a giugno 2013. E a partire dal 2002, quando la leader era semplicemente una esponente della Cdu, all’opposizione. Nella Capitale, un centro di ascolto simile potrebbe aver raccolto chissà quante notizie e segreti sui nostri esponenti politici.





LE REAZIONI

Il controllo, poi, sarebbe stato effettuato a Roma come a Parigi, a Ginevra, a Francoforte. Con una differenza, che in quei paesi le reazioni sono state diverse. E ancora ieri, davanti a evidenze ormai incontestabili, dalla nostra politica e dalla nostra intelligence, non è arrivata alcuna conferma. «Rientra tutto in normali attività di cooperazione - tendono a commentare gli addetti ai lavori - Esiste un accordo di terzo livello, noi diamo informazioni a loro e loro fanno altrettanto con noi». Del resto, ha detto nei giorni scorsi il sottosegretario all’Intelligence, «l’Italia non può permettersi di perdere l’ombrello americano». Come dire: ci garantiscono la sicurezza, possiamo chiudere un occhio.





IL FILE TEDESCO

Lo Spiegel on line pubblica il documento riservato frutto delle rivelazioni di Edward Snowden. E si viene a sapere che il numero della premier tedesca viene identificato con la dicitura «GE Chancellora Merkel» e fa capire che la direttiva per l’ascolto sarebbe partita dal dipartimento «S2c32 European States Branches», che avrebbe affidato l’attività alle sede tedesca degli Special Collection Services, Scs. Dai documenti raccolti dal settimanale di Amburgo non è chiaro se vengano ascoltati tutti i dialoghi della leader tedesca. Di certo, prosegue lo Spiegel, a Berlino la sede dello Scs è all’interno dell’Ambasciata americana in Pariser Platz. E «attua spionaggio illegale» attraverso un sistema di potenti antenne che «tengono sotto controllo tutta la zona» dove hanno sede parecchi uffici governativi tedeschi e diverse ambasciate, compresa quella russa. Secondo il settimanale tedesco, i centri Scs in Europa sono in tutto 19 e 80 in tutto il mondo. Nella telefonata di mercoledì scorso, Obama si sarebbe scusato con la cancelliera assicurandole di essere «all’oscuro di tutto», conclude lo Spiegel chiarendo che la telefonata avrebbe contenuto un’implicita ammissione. Ieri, poi, il fronte contro lo spionaggio selvaggio ha fatto sentire la sua voce dal palazzo delle Nazioni Unite: sono 19 i paesi che stanno lavorando con Berlino e Brasilia a una bozza di risoluzione dell'Assemblea Generale che stabilisca maggiori diritti alla privacy su internet. È il primo grande sforzo internazionale per limitare le intrusioni della National Security Agency nelle comunicazioni.
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