Cassintegrati ai "lavori forzati"
in comune: chi rifiuta perde l'assegno

Venerdì 23 Maggio 2014 di Eleonora Scarton
Cassintegrati ai lavori forzati ​in comune: chi rifiuta perde l'assegno
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FELTRE - Cassintegrati e lavoratori in mobilità impegnati con il Comune di Feltre. E chi rifiuta perde l’assegno. Saranno in quattro, da lunedì, a prendere servizio per il Comune di Feltre.



Verranno impiegati nei lavori cosiddetti socialmente utili: saranno inseriti nella manutenzione del verde e due nel servizio di nettezza urbana.



«Queste persone - spiega l'assessore al personale Sabrina Bellumat - non andranno a svolgere ruoli istituzionali perché non si può per legge, né vengono assunti nel senso che non fanno parte dell'organico comunale, così come non possono andare a sopperire a mancanze di personale. Serve come percorso di riqualificazione professionale, ma soprattutto da parte loro svolgere attività che possa andare ad adempire a quello che è un dovere di solidarietà sociale, dato che percepiscono la disoccupazione o altro introito di ammortizzatori sociali».



I cassaintegrati svolgono quindi qualche lavoro con gli enti convenzionati, senza ricevere ulteriori retribuzioni. «Non vengono pagati dal comune - prosegue la Bellumat - perché vengono impiegati nel limite previsto dalla legge (ossia non meno di 20 ore settimanali ma neanche più di 8 ore giornaliere). Se andassimo a superare le ore previste per legge, allora ci sarebbe un costo per il comune».



Come spiega la Bellumat, i cassaintegrati possono rifiutarsi solo nel caso il lavoro socialmente utile si trovi ad oltre 50 chilometri di distanza dalla loro residenza. L’argomento sarà tra i punti caldi del prossimo consiglio comunale, convocato per le 18 del 28 maggio, proposto dalla minoranza "L’altra Feltre" che chiede di incrementare l’uso di queste figure in supporto dei servizi di manutenzione.
Ultimo aggiornamento: 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA