Brenta, lavori di tutela idrogeologica
«Politici, meno passerelle più opere»

Venerdì 6 Febbraio 2015 di Roberto Lazzarato
Valbrenta, l'incontro sugli interventi per rischio idrogeologico fiume Brenta
VALBRENTA - “Il Brenta può rappresentare un’occasione di sviluppo anche sotto il profilo turistico - ha esordito il consigliere regionale Nicola Finco, nell’incontro svoltosi a Palazzo Guarnieri, sede dell’Unione Montana Valbrenta, con i sindaci dell’asta vicentina del fiume, per illustrare gli interventi per la salvaguardia dal rischio idrogeologico eseguiti o in corso dal 2010 al 2014, - ma prioritariamente bisogna pensare a garantirne la sicurezza. Tutte le opere sono state sollecitate dalle amministrazioni, grazie alla maturata sensibilità da parte dei sindaci per la salvaguardia del territorio. L’ambiente sarà un pilastro nei programmi delle amministrazioni nei prossimi anni, al di là dei colori politici”.



19 sono i progetti, per complessivi 26 interventi, da Cismon a Pozzoleone, per un costo di 4.750.000 euro. La Regione ha predisposto un piano complessivo per la difesa dal rischio idrogeologico su tutto il territorio regionale che prevede interventi, alcuni dei quali già eseguiti, per 2 miliardi di euro, lievitati ad oltre 3 miliardi in seguito alle alluvioni verificatesi nel 2012, 2013 e 2014, ma in attesa di finanziamento da parte del Governo, con cinque bacini di laminazione delle acque.



L’ingegner Dorigo, capo della Sezione Bacino fiume Brenta Bacchiglione, ha sottolineato l’opportuna riunificazione in un’unica struttura del Servizio Forestale e del Genio Civile, che consente una più efficace gestione degli interventi. In vista delle prossime elezioni regionali, Dorigo ha rivolto ai politici l’invito, “oltre agli investimenti sulle infrastrutture, a puntare allo sviluppo delle risorse umane che conoscono il territorio, per affrontare l’emergenza di strutture regionali un po’ vecchiotte, superando gli ostacoli del blocco delle assunzioni e del patto di stabilità”.



“Le piazze danno più visibilità agli amministratori, ma le opere per la sicurezza sono più importanti - ha ribadito il presidente dell’Unione Montana, Luca Ferazzoli -. Quello che non fa dormire un sindaco di notte è la paura per l’incolumità dei cittadini. Un altro aspetto da tenere in considerazione sono le ristrettezze operative imposte dal rischio idrogeologico che non consentono ai cittadini interventi sulle abitazioni, costringendoli ad abbandonare i paesi”.



Il geometra Guglielmoni, responsabile per il fiume Brenta in territorio vicentino, ha quindi illustrato i numerosi interventi eseguiti nel territorio dei comuni di Bassano del Grappa, Cartigliano, Campolongo, Solagna, Valstagna, Cismon, Foza, Asiago, Nove e Tezze sul Brenta e quelli in progetto di prossima esecuzione a Enego e Cismon (ripristino e consolidamento difese spondali e scogliere) e a Bassano, Solagna e Valstagna (manutenzione e sistemazione difese esistenti).



“In seguito alla disastrosa alluvione del 1966 - ha ricordato il sindaco di Valstagna, Carlo Perli, - vanno sottolineati i benefici ottenuti dalle opere realizzate contro il rischio idraulico e la lungimiranza della politica regionale degli interventi che hanno avuto un risvolto positivo anche per la ciclopista del Brenta e le attività fluviali”.
Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 15:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA