La crisi colpisce anche il pane
Va a ruba quello del giorno prima

Venerdì 6 Febbraio 2015 di Alessia Trentin
I fornai capiscono e aiutano chi chiede pane vecchio
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BELLUNO - Le scuse sono sempre le stesse: «È per le galline» oppure «Servirà per le bruschette». La verità è che la crisi morde anche i consumi di pane e sempre più bellunesi non hanno soldi per portare in tavola la pagnotta fresca. E cos' si ripiega su quelle del giorno prima, avanzate nei forni.

Pane un po’ secco, più duro, ma decisamente più economico.

Davanti alla crisi e alla difficoltà di arrivare a fine mese, anche lo stomaco fa penitenza.

Spesso sono anziani, arrivano in panificio con le monetine contate, chiedono avanzi per le bestie. Il commerciante capisce ma finge di mangiare la foglia, è un tacito accordo basato sulla dignità.

Va avanti così almeno da un anno - spiega Roberto Battaglia, presidente provinciale del settore alimentare Ascom e titolare del panificio in piazza a Santo Stefano di Cadore - ed è un chiaro riflesso della crisi, che colpisce soprattutto le fasce deboli come gli anziani. Entrano, si capisce che hanno i soldi contati, dicono di voler pane vecchio da dare agli animali ma si sa, invece, che lo porteranno in tavola».



Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA