Sammy Basso, ormai star mondiale
riceve il Premio Città di Bassano

Mercoledì 14 Gennaio 2015 di Raffaella Forin
Sammy Basso, ormai star mondiale riceve il Premio Città di Bassano
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BASSANO - Al palcoscenico è abituato, ma quello sul quale salirà lunedì pomeriggio 19 gennaio, nella sala Da Ponte di Bassano, sarà per lui di forte impatto emotivo .

Sammy Basso, il giovane residente a Tezze sul Brenta affetto da progeria, malattia rarissima che produce l'invecchiamento precoce, lo calcherà per ricevere il premio Città di Bassano. Del resto, il diciannovenne “più anziano” d’Europa colpito dalla patologia è forse il bassanese più conosciuto al mondo.

Oltre ad aver fondato, con i suoi genitori, l’associazione AiProSab per raccogliere fondi da destinare alla ricerca, dopo aver ricevuto la telefonata da papa Francesco, in queste settimane è sui circuiti televisivi internazionali come protagonista del film documentario “Il viaggio di Sammy” prodotto da National Geographic.

“Lo premiamo per il coraggio, l’esempio e perché, nonostante la giovane età, ha avuto il merito di diffondere sul territorio la solidarietà – ha spiegato il sindaco della città del Grappa Riccardo Poletto - nonché di attirare l’attenzione della scienza mondiale sulla malattia di cui prima pochi si occupavano ”.

Sempre per la festa del santo patrono, occasione per esprimere gratitudine a quanti hanno contribuito a dare lustro al nome di Bassano, il Comune premierà anche Vittorio Andolfato, destinatario del Premio Cultura. Il docente, che prima di formare generazioni di liceali ha lavorato all’università di Sofia, ha avuto un ruolo determinante sul territorio nel favorire l’interculturalità e la salvaguardia della memoria storica, soprattutto riferita al periodo della Resistenza sulla Pedemontana del Grappa.

Chiudono la sequenza dei riconoscimenti, i tre premi San Bassiano, attribuiti rispettivamente: alla redazione cittadina del Gazzettino, che dal 1921 ha raccontato su carta il Bassanese ed ora si è rinnovata nella versione online; alla sezione locale dell’Aia (associazione italiana arbitri) che in 60 anni di storia ha prodotto figure di spicco a livello internazionale e, fuori dal campo da gioco, ha promosso il valore educativo del calcio e non solo; la comunità dei gesuiti che per oltre 90 anni ha gestito villa San Giuseppe, ora concessa a titolo gratuito alla città per rispondere ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione.

Ultimo aggiornamento: 14:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA