Bankitalia: l'instabilità offusca la ripresa
Pil in calo nel secondo trimestre

Mercoledì 11 Settembre 2013 di Giusy Franzese
Bankitalia: l'instabilità offusca la ripresa Pil in calo nel secondo trimestre
ROMA - Peggio del previsto. L’Istat archivia il secondo trimestre di quest’anno con un arretramento del Pil pi marcato rispetto alle stime preliminari diffuse il 6 agosto scorso.

Il calo è stato dello 0,3% rispetto ai primi tre mesi del 2013 (si prevedeva -0,2%) e del 2,1% (stima di -2%) rispetto allo stesso periodo del 2012. La variazione acquisita per il 2013 è -1,8%. La crisi economica continua a spaventare. Si consuma sempre meno, la tendenza è quella di non sprecare nulla, utilizzare fino all’ultimo respiro elettrodomestici e automobili (-7,1% tendenziale la spesa delle famiglie per beni durevoli), riciclare il riciclabile, cimentarsi con il fai da te (-1,8% gli acquisti di servizi). Complessivamente i consumi sono calati del 3,3% a livello tendenziale e dello 0,3% a livello congiunturale (sul trimestre precedente). E con la merce che rimane nei magazzini, le imprese arrancano, tagliano produzione e posti di lavoro. Un circolo vizioso che continua da ben otto trimestri consecutivi. Solo le aziende che esportano (+1,2% congiunturale) riescono a navigare senza affondare nella tempesta di questa lunga recessione.



INVERSIONE DI ROTTA

Se volgiamo lo sguardo in avanti, ai prossimi mesi, lo scenario cambia. La schiera degli ottimisti si va infoltendo. L’Istat fa notare che, nonostante i numeri ancora negativi, «la caduta dell’industria si è attenuata». Anche per il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, «il calo della produzione dovrebbe fermarsi nei prossimi mesi». La «ripresa è a portata di mano» assicura. Ma occorre tenere ancora alta la guardia. Visco avverte: «I rischi restano significativi». In Italia, in particolare, pesano le fibrillazioni della maggioranza e l’instabilità politica.

Ed è proprio con le preoccupazioni degli investitori per la sorte del governo, che si spiega l’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato. I Bonos spagnoli, dopo aver raggiunto l’altro giorno i nostri Btp (nel differenziale con i Bund tedeschi), ieri ci hanno sorpassato, chiudendo a 248 punti base contro i nostri 250 (risultato comunque in discesa rispetto al giorno precedente). Il che significa che i mercati giudicano più affidabile Madrid di Roma.



IL RUOLO DELLE BANCHE

Secondo il governatore Visco «per spezzare il circolo perverso fra debito sovrano e sistemi bancari nazionali, è fondamentale l’Unione bancaria». Un appuntamento al quale l’Italia arriva abbastanza preparata. Anche se «la crisi del debito e due profonde recessioni hanno messo i loro bilanci sotto una forte pressione» - dice Visco a un convegno alla Farnesina - le banche italiane sono solide, «hanno mostrato una buona resistenza».



Molto ha contribuito la scarsa quantità di derivati (rispetto a istituti stranieri) che hanno in pancia. «Episodi illeciti» e anche «rilevanti» ci sono stati, certo, «ma sono circoscritti». Il problema semmai ora riguarda «un pugno di istituti di medie e piccole dimensioni» legati al territorio, per i quali - rileva il numero uno di via Nazionale, assicurando attenta vigilanza - ci sono «serie difficoltà».
Ultimo aggiornamento: 10:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA