Nancy Brilli: «Cammino di notte a Roma per combattere l'insonnia, ho visto uno vestito da coniglio venire da una festa di Coccoloni»

«Uomini? Sono stata aggredita in due occasioni, ho reagito picchiando più di loro»

Domenica 26 Novembre 2023 di Andrea Scarpa
Nancy Brilli: «Cammino di notte a Roma per combattere l'insonnia, ho visto un signore vestito da coniglio da una festa di Coccoloni»

Nancy Brilli, 59 anni, è appena rientrata da un lungo giro in Vietnam, Laos e Sri Lanka: ha partecipato alla nuova edizione di Pechino Express, in onda a marzo su Sky.

Al suo fianco, il collega Pierluigi Iorio, 52 anni.

 
Chi è, un amico, un fidanzato, o solo un compagno di lavoro?
«Un amico fidato (è il direttore del teatro Eduardo De Filippo di Agropoli, in provincia di Salerno, ndr), ma sul programma non posso dire una parola. Se lo faccio succede il finimondo e scattano penali di ogni tipo». 


Il 10 aprile compie 60 anni, come ci arriva? 
«Non lo so. È una scadenza che mi impressiona. Sono sicura che inizierò a fare bilanci, cosa che non ho fatto a 50 né a 40».


Di solito con se stessa com’è impietosa o indulgente?
«Indulgente. Comunque mi auguro di avere salute e forza per dedicarmi anche alle cause che più mi interessano».


Quali?
«Donne maltrattate. Lo faccio da una vita, ormai».


Cosa fa?
«Le ascolto. Di recente sono stata a San Basilio e a Scampia per farmi raccontare le loro vite e le violenze che hanno subito. A Napoli, in quel quartiere, ci sono le cosiddette “pigiamate”, donne che non hanno vestiti perché costrette dai loro uomini a stare in casa tutto il giorno per badare alla famiglia e al resto. L’unica cosa che possono fare è andare a prendere il caffè dalle amiche, anche loro in pigiama. Ricevere attenzione e ascolto per loro è qualcosa di inedito e terapeutico. Cose che valgono per tutti: parliamo, ma poi chi ci ascolta veramente?».


A lei come è andata?
«Sono stata ascoltata pochissimo, specialmente nella prima parte della mia vita. Mia madre è morta che avevo dieci anni, mio padre non c’è mai stato, e mia nonna – che mi ha cresciuta – è sempre stata molto dura. Comunque sia, sono contenta di avere appena fatto la campagna “Non sei sola” per far conoscere il 1522, il numero per aiutare le donne in difficoltà: da una casa all’avvocato, basta chiamare per avere subito una mano».


A proposito, tutti gli uomini dovrebbero chiedere scusa alle donne come si sta dicendo in questi tragici giorni? 
«No. Capisco il gesto simbolico, però mi sembra troppo. Gli innocenti e le persone perbene esistono, non generalizziamo. Però bisogna insegnare il rispetto: agli uomini per le donne, alle donne verso loro stesse».


Al bilancio per i 60 anni un po’ ha iniziato a pensarci?
«Lavoro dall’83, ho un figlio che adoro, una cagna, due gatti. Non mi lamento. Voglio liberarmi del superfluo. Gli anni aumentano, le cose devono diminuire. Inizierò dalla casa, troppo grande». 


Ha avuto quello che si meritava? 
«Professionalmente sento di dover interpretare storie adatte alla mia età, fare un po’ come Virna Lisi che a un certo punto si stufò di fare solo la bella bionda e smise di lavorare, poi Lattuada le offrì una parte da adulta nel suo La cicala e tutto cambiò. Ci vuole carattere. Per questo ammiro Paola Cortellesi: ha saputo creare il suo gruppo di lavoro, girare la sua storia, farsi valere. Ha fatto un bel film».


A lei cosa è mancato?
«Io sono pigra. Quando c’è da fare non mi risparmio, ma se devo partire io per prima, sono lenta. A meno che non sia per altri».


Nel cinema che cosa ha scontato? Perché non la chiamano?
«A un certo punto si è chiusa una saracinesca. Avevo un contratto da firmare con Mario Cecchi Gori, poi sparì e da allora, per un lunghissimo periodo, non ho più lavorato. È andata meglio con il teatro e le serie. Adesso ci vorrebbe qualcuno che si accorgesse del mio coraggio, so mettermi in discussione, e non sono vanitosa, anche se molti pensano il contrario perché sono stata legata 15 anni a un chirurgo plastico (il napoletano Roy De Vita, attuale compagno della produttrice Raffaella Leone, figlia dello scomparso regista Sergio, ndr). D’ufficio sono diventata “quella tutta rifatta”. Non è vero».


Mi sta dicendo che è completamente biodegradabile?
«Completamente, no. Ma c’è molto di peggio. E poi il mio corpo ne ha viste un bel po’».


Si spieghi meglio.
«Ho una rotula sintetica, I legamenti del ginocchio sinistro trapiantati, ustioni da asfalto, l’anca a pezzi, la mascella staccata, il naso rotto due volte...».


Ha avuto un incidente?
«Sì. A 16 anni con la moto mi ruppi anche sedici denti, e un molare lo ingoiai direttamente. Il bis con il naso lo feci con mio figlio che a un anno fece un movimento brusco. Poi il tumore, le 7 operazioni alla pancia...».

 
Tornando al cinema, e a certe difficoltà, anni fa Paolo Virzì, durante un litigio, le urlò che lei come attrice “non dava sufficienti garanzie politiche”: questo c’entra?
«Temo di sì. Mi è stata detta spesso questa cosa. Recentemente mi hanno offerto la direzione artistica di un teatro e poi sono spariti. Dopo un po’ ho saputo che aspettavano “garanzie politiche”».

 
Politicamente come la pensa?
«Non lo dico. Vado ancora a votare, comunque, anche se ormai vado per tentativi».


I “circoletti” nel suo mondo esistono?
«Certo. Come in tutte le professioni. Nel cinema sono molto chiusi, in tv meno, e così alla fine lavorano sempre gli stessi. Dovevo starci dietro, costruirmi una rete, ma ho preferito rattoppare la sfera affettiva».


È ancora gelosa? 
«In passato, sì. Tanto. Ho fatto scenate, sfasciato auto, stanze d’albergo, tradito per vendetta, picchiato...».


Lei per prima?
«Mai. Per difendermi. Mi è successo due volte e ho reagito. Non sono una che si fa menare».


Una con Ivano Fossati, giusto?
«Sì, ma è roba di tanti anni fa. Non l’ho mandato all’ospedale ma quasi».


Adesso è single?
«Sì, da cinque anni. Ho tanti corteggiatori, di solito sposati con moglie... Meglio da sola».


È sempre insonne? 
«Sì».


Di notte come passa il tempo?
«Leggo e guardo serie tv. A volte mi alzo e me ne vado in giro a piedi. A Roma succede di tutto. Si fanno incontri particolari».


Tipo?
«Poco tempo fa, dalle parte di piazza Vittorio, ho incrociato un signore alto e grosso, vestito da coniglietto di pelouche rosa, che veniva fuori da una festa di Coccoloni». 


Coccoloni in che senso?
«Mi ha raccontato che a Roma si organizzano feste segrete in cui tutti gli invitati si vestono da orsetti, panda, castori... È una versione mascherata dello scambismo: ci si abbraccia, ci si accarezza, e ci si coccola fra sconosciuti. Poi se uno vuole, va avanti. Quando me lo sono trovato di fronte, che trascinava i piedi, con la testa da coniglio sotto il braccio, la scena era un po’ inquietante. Però il tipo era simpatico». 


Online ho visto che i feticisti dei piedi per lei farebbero follie, conferma?
«Mi hanno eletta Piede d’oro 2023... La cosa mi diverte, sono innocui, cosa poi facciano in privato non lo so e non lo voglio sapere. Certo, chi mi ha offerto cinquemila euro per avere i miei calzini sporchi tanto bene non sta».


E li ha venduti?
«Ma sta scherzando? Sarebbe la fine. Però di gente che fa soldi aprendo siti così ce n’è tanta».


L’attrice Gwyneth Paltrow vende online le candele “Il profumo della mia vagina”.
«Vabbè, ma lei è americana. Quelli si vendono qualsiasi cosa. Non è roba per me».


Per dormire qualcosa prende?
«Sì, ogni tanto. Così tre-quattro ore filate me le faccio».

Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 14:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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