Botte e rapina durante la festa patronale a Ceprano, presa la baby gang: tre minori portati in comunità

I fatti sono avvenuti lo scorso luglio nel corso dei festeggiamenti per Sant'Arduino

Sabato 30 Settembre 2023 di Alberto Simone
Botte e rapina durante la festa patronale a Ceprano, presa la baby gang: tre minori portati in comunità

Ragazzi picchiati e rapinati a Ceprano (Frosinone): nei guai tre minorenni.

I fatti risalgono allo scorso mese di luglio, durante la festa patronale di Sant'Arduino: una donna, avendo visto due giovani feriti, dopo aver prestato i primi soccorsi aveva subito lanciato l'allarme chiamando i carabinieri. Ora, a distanza di due mesi, per quell'episodio nei guai sono finiti tre minorenni, due 17enni e un 16enne: nei loro confronti è stata mossa l'ipotesi d'accusa di concorso in rapina aggravata e su ordinanza del magistrato sono stati trasferiti in tre distinte comunità, tutte fuori dalla provincia di Frosinone.

LE INDAGINI

Le indagini sono state svolte dai carabinieri della Compagnia di Pontecorvo con il capitano Bartolo Taglietti e il luogotenente Augusto Proietti, comandante della stazione di Ceprano. A coadiuvare le indagini anche i militari delle stazioni di Aquino e di Ausonia. Nelle fasi esecutive sono poi entrati in azione anche i carabinieri della Compagnia di Montesilvano, Mercato San Severino e Viterbo.

Per i tre minorenni, tutti con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, il Tribunale per i Minorenni di Roma ha disposto l'ordinanza di collocamento in comunità.
Una vera e propria baby gang, insomma, che già in passato era stata attenzionata dalle forze dell'ordine per diversi reati e che lo scorso 28 luglio si era resa protagonista del brutale episodio in Ciociaria ai danni di due ragazzi rimasti vittime dell'aggressione.

A due mesi esatto da quell'episodio, alle prime luci dell'alba dell'altro ieri, si è chiuso definitivamente il cerchio: per i tre giovanissimi, due romani e un salernitano, si sono spalancate le porte delle comunità di Montesilvano (in provincia di Pescara), Soriano del Cimino (in provincia di Viterbo) e San Marcellino (in provincia di Caserta).

Le indagini, avviate immediatamente dopo l'accaduto, hanno consentito, attraverso testimonianze ed acquisizioni di immagini di telecamere di videosorveglianza, di ricostruire l'intera vicenda ed identificare, nell'immediatezza, i tre minorenni oggi indagati che, all'epoca dei fatti, erano già in custodia presso una comunità di Ceprano per altri reati. Quanto accertato è stato possibile, oltre che dall'attività investigativa condotta, anche grazie alla tempestività dell'intervento da parte dei carabinieri della locale stazione, giunti immediatamente sul posto a seguito di una chiamata al numero unico di emergenza 112 da parte di una donna che aveva prestato i primi soccorsi alle vittime. Nell'occasione, venne anche recuperato il telefono cellulare, abbandonato poco lontano dal luogo dell'aggressione, che era stato portato via a uno dei due ragazzi.

TANTE TESTIMONIANZE

Gli inquirenti in questi mesi non hanno trascurato alcun dettaglio: hanno ascoltato diverse persone e, soprattutto, si sono avvalsi dell'aiuto delle telecamere di videosorveglianza presenti in città. Hanno acquisito le riprese delle telecamere che controllano la zona, hanno sentito testimoni e convocato persone in caserma, riuscendo così a risalire all'identità dei presunti baby rapinatori. Un lavoro certosino ha permesso ai militari di individuare i tre minorenni che si erano dati alla fuga e le indagini sono state dunque concluse nell'arco di due mesi. Per le vittime dell'aggressione, due ragazzi residenti in un paese poco distante da Ceprano, una brutta esperienza che non dimenticheranno facilmente.
 

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