Patrica, case a un euro ma solo due vendite. Il sindaco: «Serve una legge per far acquisire ai Comuni quelle fatiscenti»

Fiordalisio: "Migliaia di richieste dall'Italia e dall'estero, ma emerse complessità"

Martedì 26 Marzo 2024 di Stefano De Angelis
Veduta di Patrica

Un tempo erano l'anima delle comunità, ora rischiano sempre più di restare preda del silenzio e della polvere.

Sono i centri storici dei paesi montani in cui da anni incombe il rischio spopolamento. La fotografia è un po' la stessa dalla Val di Comino alla fascia a nord della Ciociaria.

Da tempo si dibatte sulla questione, divenuta centrale per la sopravvivenza dell'economia, della storia e delle tradizioni di quei luoghi. Il termometro è dato soprattutto dall'andamento demografico: in molti casi fa registrare progressive flessioni di abitanti, con effetti negativi che vanno dalla carenza dei servizi fino alle sofferenze per le attività commerciali, che rappresentano un importante punto di riferimento, non solo per gli anziani o per chi non può spostarsi con l'auto autonomamente.
In provincia tra i Comuni che hanno provato a invertire questa tendenza e a intraprendere la strada del rilancio c'è Patrica, caratteristico borgo di circa tremila residenti. Lo ha fatto alcuni anni fa, nel 2017, lanciando il progetto "case a un euro" per cercare di rivitalizzare il centro storico e di favorirne il recupero edilizio. L'obiettivo era quello di offrire la possibilità di acquistare un immobile disabitato a un prezzo simbolico, vantaggioso, con esenzioni tributarie per tre anni, a chi si assumeva l'impegno di riqualificarlo. L'ente si è così posto da intermediario tra i proprietari e i possibili compratori, non prima di aver effettuato un censimento, individuando 38 edifici privati ritenuti in condizione di abbandono, e di aver indetto una manifestazione d'interesse rivolta ai privati per raccogliere le adesioni all'iniziativa pubblica. Una decina le disponibilità alla cessione giunte in un primo momento. Alcuni l'hanno poi ritirata, mentre in un paio di casi si è arrivati a stipulare atti di compravendita.

IL SINDACO

«Il progetto aveva riscosso interesse e successo - ha spiegato il sindaco Lucio Fiordalisio -. Avevamo ricevuto circa 50mila email da parte di persone e società interessate all'acquisto. Richieste provenienti non solo dall'Italia, ma anche dall'estero. Alla fine siamo riusciti a vendere soltanto due immobili perché ciascuno aveva un unico proprietario, aspetto quasi fondamentale. Uno è quello a quattro piani situato sotto palazzo Spezza: è stato rilevato per una cifra di circa 8mila euro ed è stato risistemato». Il primo cittadino poi sottolinea: «Un'iniziativa di questo tipo è di certo attrattiva, ma le difficoltà sorgono quando le case hanno più proprietari e non c'è accordo sulla vendita, ci sono di mezzo più eredi, magari qualcuno emigrato in altri continenti e per questo difficile da raggiungere, o quando parti dello stesso edificio sono di persone diverse. Tutto questo non agevole le cose, rende più complicato il tutto e le possibilità che uno stabile venga messo a disposizione diminuiscono. Nel nostro caso queste sono state le complessità emerse. Da qui abbiamo deciso di sospendere il progetto». Ma l'urgenza di ripopolare e rigenerare i centri storici nonché di migliorarne l'aspetto estetico resta: «Anche qui molte case sono vuote da anni, in diversi casi degradate. Gli enti locali, però, - osserva Fiordalisio - andrebbero messi in condizione di incidere sul piano della riqualificazione urbanistica finalizzata all'aumento della densità abitativa: serve una legge che consenta ai Comuni a rischio spopolamento di acquisire direttamente gli immobili fatiscenti e abbandonati per poterli poi rivendere. Bisogna agire in fretta, stabilendo iter e regolamenti, altrimenti il problema resterà irrisolto. Se oggi ci fosse stata una norma di questo tipo, avremmo già venduto tutti i 38 edifici censiti».

ATTIVITÀ E AGEVOLAZIONI

Il Comune di Patrica già da qualche anno sta lavorando anche su un altro fronte: quello dei benefici fiscali per chi investe nel centro storico. «Abbiamo introdotto delle agevolazioni per chi decide di aprire un'attività commerciale: per dieci anni è prevista l'esenzione dal pagamento della tassa sui rifiuti e dell'imposta sulla pubblicità. Finora sono nati un ristorante, un bar e un b&b, presto ci saranno un altro bar e un altro b&b».
 

Ultimo aggiornamento: 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA