Insulti razzisti al torneo di calcetto, la squadra si ritira. Il portiere: «Sospendete il torneo»

Martedì 18 Luglio 2023 di Marina Mingarelli
Un'immagine del torneo in corso a Boville

Giovedì prossimo , alla semifinale del torneo a squadre di calcio a cinque, organizzato dall'Asi la compagine "Bauco Centro" non ci sarà. A seguito del grave episodio avvenuto nei giorni scorsi sugli spalti del campo sportivo di Boville Ernica nel quale Hamza Maouhoub un giocatore marocchino di 30 anni che aveva il ruolo di portiere, è stato vittima di discriminazione razziale, i compagni di gioco hanno deciso di seguire quanto stabilito dal loro amico, vale a dire di non entrare in campo. È questo- dicono- l'unico modo che hanno a disposizione per dissentire su quel comportamento disdicevole di alcuni spettatori che hanno insultato pesantemente il portiere straniero.
Il giovane si è sentito dire che doveva ritornare in Marocco con il gommone così come era arrivato in Ciociaria. Qualcun altro addirittura aveva proposto di mandarlo ad Auschwitz, dove tanti ebrei erano morti nei forni crematori. Per non parlare delle numerose volte che si è sentito dire "sporco negro". Parole che hanno lacerato l'animo del giovane straniero che vive a Boville Ernica da quando aveva nove anni e che si sente ormai ciociaro a tutti gli effetti.

LA TELEFONATA

Enzo Perciballi, primo cittadino, ha stigmatizzato il comportamento dei supporter della squadra avversaria. «Si tratta di azioni inqualificabili- ha dichiarato il sindaco che nella giornata di ieri ha contattato il giovane marocchino mostrandogli solidarietà e vicinanza comportamenti che spero non si ripetano mai più . Quanto accaduto è veramente grave».«E poi Hamza- ha dichiarato un suo amico che ha voluto mantenere l'anonimato- non se lo merita proprio. Quando è arrivato da Marrakech con tutta la sua famiglia, aveva poco più di nove anni . Il padre poco dopo era andato via lasciando la moglie da sola con e tre bambini da crescere. E lui che sembrava avesse capito le difficoltà economiche che avrebbe dovuto affrontare, è stato un ragazzino che è cresciuto molto in fretta. Nonostante la giovanissima età aveva preso le redini del capo famiglia». I vicini di casa hanno raccontato che si è sempre dato un gran da fare per aiutare i suoi fratelli a cui vuole un mondo di bene. Dopo le lezioni scolastiche prendeva il suo carrettino ed andava a vendere sigarette di filo ed altro materiale merceologico per cercare di intascare qualche soldo da portare alla mamma.

LA FAMIGLIA

Quel ragazzo, a detta di chi lo conosce molto bene, ha sempre anteposto la vita dei suoi cari alla sua rinunciando molto spesso alle sue ore di svago per racimolare qualche soldo in più . Oggi che lavora come operaio in una azienda edile continua ad aiutare i suoi tre fratelli che continuano a riempirlo di orgoglio. Joseph che sta studiando ingegneria è prossimo alla laurea, Fatima invece prenderà la laurea in lingue il prossimo settembre. E poi c'è la piccola di casa, Leyla, che frequenta il terzo superiore. Ai suoi fratelli ha cercato di trasmettere l'amore per la cultura, e pur non conoscendo la filosofia di don Milani, ha messo in pratica quello che sosteneva "il prete scomodo" e cioè che nella vita vincerà sempre chi conoscerà più parole. In questi venti anni di permanenza nella città di Boville il giovane marocchino si è sempre distinto per la sua grande bontà e la sua correttezza. Sentirsi dire quelle parole così offensive soltanto per il colore ambrato della sua pelle gli ha fatto veramente male.

LA REAZIONE

«Adesso ha dichiarato il giocatore- auspico che questo torneo venga bloccato. Intanto, tramite il mio avvocato di fiducia Giuseppe Spaziani, ho già fatto scattare la denuncia sia alla caserma dei carabinieri che in questura per il reato di propaganda ed istigazione a commettere atti di discriminazione razziale». Le forze dell'ordine apriranno un fascicolo che sarà inviato in Procura. Intanto la Federcalcio provinciale ha fatto sapere che il torneo non è organizzato sotto la sua giurisdizione: «Condanniamo questi episodi, da sempre - ha detto il presidente, Pierino Tagliaferri - e siamo molto attenti a quello che avviene sui campi, ma nel caso del torneo non abbiamo alcuna responsabilità».
Marina Mingarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento