Botte alla compagna mentre si trovava in stato di gravidanza ed anche dopo il parto: operaio di 52 anni è finito sotto processo con giudizio immediato.
Il loro rapporto affettivo, a detta della vittima, non era mai stato sereno a causa dell'assurda gelosia del compagno, ma l'operaio spesso alzava il gomito. L'uomo pedinava la compagna nei suoi spostamenti quotidiani. E se per caso la trovava a parlare con il cellulare glielo strappava dalle mani per cercare di capire con chi stesse parlando.
L'UDIENZA
Una situazione che a lungo andare aveva logorato il sistema nervoso della giovane mamma che temeva gesti inconsulti da parte del convivente. Più volte nei suoi scatti di ira oltre a picchiarla danneggiava le suppellettili della casa. Tutto questo aveva causato nella donna uno stato di malessere da non riuscire più a sopportare tutte quelle vessazioni ed umiliazioni. La sua paura più grande poi, era quella che potesse far del male alla sua bambina che era da poco venuta alla luce.
Il giorno in cui l'ha picchiata con la figlioletta in braccio ha temuto veramente che potesse colpire anche la bimba che era nata da pochi giorni. Fortunatamente è riuscita ad allertare le forze dell'ordine che hanno fatto scattare l'arresto nei confronti del 52enne. Una volta assicurato alla giustizia, la compagna è riuscita a stare più serena. Ormai quella convivenza si era trasformata in un incubo. E lei aveva il dovere di tutelare soprattutto la sua piccina.
Il giudice che ha applicato il codice rosso, temendo che l'operaio potesse reiterare nel reato ha deciso per la custodia cautelare in carcere. Il prossimo 25 giugno l'uomo dovrà comparire in udienza con citazione diretta a giudizio per rispondere appunto di maltrattamenti aggravati. La donna che si è costituita parte civile sarà rappresentata dall'avvocato Antonio Ceccani.