Vittorio Emanuele di Savoia accusa l'ex re Juan Carlos (a telecamere spente): «Fu lui a uccidere il fratello, io c'ero». Si riapre un caso dopo 67 anni

Il principe parla a telecamere spente ma a microfoni accesi, credendo di non essere più registrato, dopo l’ultimo ciak della docuserie Il principe su Netflix

Sabato 8 Luglio 2023 di Veronica Cursi
Vittorio Emanuele di Savoia accusa l'ex re Juan Carlos (a telecamere spente): «Fu lui a uccidere il fratello, io c'ero». Si riapre un caso dopo 67 anni

Una morte avvolta nel mistero che torna alla luce dopo 67 anni. Vittorio Emanuele di Savoia è tornato a parlare della morte di Alfonso di Borbone-Spagna, fratello dell'ex re di Spagna Juan Carlos, oggi 85 anni, facendo accuse ben precise: «Fu Juan Carlos a ucciderlo, io c'ero».

Lo fa a telecamere spente ma a microfoni accesi, credendo di non essere più registrato, dopo l’ultimo ciak della docuserie Il principe (su Netflix in tre puntate, diretta da Beatrice Borromeo).  Lui, imperturbabile, offre alla troupe dello «champagnino» e passa oltre, raccontando delle verità inconfessabili. Dopo mezzo secolo si riapre così un caso che sembrava sepolto nei libri di storia.

Cosa è successo

Era il 29 marzo del 1956, Alfonso di Borbone-Spagna, secondo figlio maschio dei conti di Barcellona Giovanni e Maria Mercedes, morì a 15 anni in quello che fu classificato come un incidente. Si trovava in Portogallo. Stava semplicemente pulendo un revolver quando partì un colpo che per lui fu fatale. Una morte che sconvolse il Paese e che fu subito motivo di dibattito per alcune velate accuse nei confronti di Juan Carlos all'epoca 12enne che, per qualcuno, era il vero resposabile dell'accaduto e cioè la persona che sparò direttamente quel colpo che finì dritto in fronte a suo fratello. Qualche polemica, nessuna testimonianza. La morte fu classificata come incidente e il caso chiuso. 

Il racconto di Emanuele di Savoia

Ma dal quel giovedì santo del 1956 a Villa Giralda sembra emergere oggi una nuova, sconvolgente, verità. E a raccontarla è proprio un testimone diretto. «Io sapevo, ero presente - racconta Vittorio Emanuele di Savoia a telecamere spente durante la registrazione di "Il Principe", documentario Netflix  - Eravamo in esilio e si andava a sparare a dei barattoli nel mare davanti a Caicais (in Portogallo). Juanito ha fatto un casino, ha sparato al fratello e l'ha fatto fuori. Si chiamava Alfonsito. Non gli ha sparato diretto ma attraverso un armadio, lui per caso era lì, un incidente, al 100%. Io ho fatto sparire la mia pistola, sennò avrebbero detto di nuovo che ero io». 

Il documentario il Principe e quella morte in Corsica

Vittorio Emanuele di Savoia è Il Principe, come recita il titolo della docuserie che lo scorso 4 luglio è sbarcata su Netflix. Tre puntate che ruotano attorno a quanto avvenuto la notte tra il 17 e il 18 agosto 1978 quando all'Isola di Cavallo, in Corsica, l'ultimo erede al trono d'Italia, all'epoca esiliato, si indignò perché un giovane gruppo di turisti arrivati dalla Sardegna “prese in prestito” un suo gommone. Vittorio Emanuele, per difendere “il suo piccolo regno”, prese la sua carabina e sparò due colpi.

Chi era Dirk Hamer

Uno finì in aria, l'altro raggiunse un ragazzo di 19 anni, Dirk Hamer: il proiettile gli recise l’arteria femorale raggiungendo il coccige. Quasi quattro mesi più tardi, dopo atroci sofferenze e operazioni disperate, Dirk morirà. Sua sorella Birgit, che dormiva vicino a lui in quel tragico momento, ha speso tutta la sua vita per avere verità e giustizia. Vittorio Emanuele di Savoia, però, non finì mai in carcere.

Le registrazioni in carcere in cui amette la colpevolezza

Nel 2011 la sorella insieme all'amica di famiglia Beatrice Borromeo, moglie di Pierre Casiraghi - che firma appunto il documentario Netflix - riescono finalmente ad avere il video in cui Vittorio Emanuele di Savoia nel 2006 dal carcere di Potenza - dove si trovava recluso per un'altra brutta storia di corruzione e sfruttamento della prostituzione (solo 4 anni dopo il suo rimpatrio del 2002) - “svuotava il sacco” confessando di essere stato lui a sparare a Dirk Hamer. Quando oggi Vittorio Emanuele ne parla guardando in faccia la Borromeo, qualcosa lo devasta nonostante trovi ancora qualche piccola energia per discolparsi.

Il Principe si discolpa

Durante la registrazione di questo progetto dice di non avere rimpianti (semmai un leggero dispiacere per il ragazzo), ma passa sempre oltre. Detesta furiosamente le etichette della stampa: «Io sono la bestia nera, il mostro, il principe sparatore». Al suo fianco la moglie Marina Doria, ex campionessa di sci d’acqua, non molla un colpo e va fino in America per ricostruire le dinamiche di quella notte.

Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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