Ufo, avete visto un oggetto volante non identificato? Ecco il sito del Pentagono per la denuncia (in Italia c'è da 22 anni)

Iniziativa del governo americano per fronteggiare le fughe di notizie. In Italia un sito simile esiste dal 2001

Venerdì 1 Settembre 2023 di Paolo Ricci Bitti
Ufo, avete visto un oggetto volante non identificato? Ecco il sito del Pentagono per la denuncia

Avete visto un Ufo (oggetto volante non identificato)? Oppure siete stati testimoni di un Uap (fenomeno aereo non identificato)? Dal prossimo settembre oltre alla denuncia all'Aeronautica militare italiana potete scriverne sul sito americano aaro.mil , ovvero potete contattare direttamente il Pentagono che dal prossimo autunno si è detto pronto a tenere in considerazione ogni segnalazione.

Gli Stati Uniti, in altre parole, lanciano un sito per fornire tutte (ok, se non tutte ché ciò pare un po' troppo) tante informazioni possibili desecretate sugli Ufo. Il sito metterà a disposizione anche video e foto, oltre a rispondere alle domande più comuni sugli Uap. «Siamo impegnati alla trasparenza», ha detto il Pentagono. Un ravvedimento operoso, pare di capire, comunque una notevole operazione di immagine mentre si stanno clamorosamente allargando le crepe nei muri del bunker dei segreti che gli States difendono da decenni. 

Aeronautica militare italiana? Eggià, ciò che il Pentagono propone nel 2023 esiste già dal 2001 in Italia grazie al sito web aeronautica.difesa.it/ovni anzi, è dal 1978 che il governo italiano (governo Andreotti) cataloga pubblicamente gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati (Ovni, acronimo di assoluto insuccesso). Fenomeni catalogati e per di più senza mettere le mani avanti come fa adesso, da sempre, il Pentagono che nel nuovo sito scrive che "non ci sono ancora prove dell'esistenza di materiali o esseri alieni". 

In realtà hanno fatto invece, come sottolinea il Centro ufologico nazionale (italiano), scalpore le recenti dichiarazioni di David Charles Grusch, 36 anni, ex ufficiale decorato in Afghanistan, veterano della National Geospatial-Intelligence Agency (NGA) e del National Reconnaissance Office (NRO), per tre anni alla Task Force sui fenomeni aerei non identificati e poi, fino al 2022, ai vertici dello stesso NGA per l'analisi UAP. Insomma, un tipo dalle spesse credenziali che afferma che gli Stati Uniti, e non solo, hanno a disposizione da anni velivoli (astronavi) intatti o rottami di velivoli definiti di natura "non umana". Oppure, meglio, la tecnologica attuale non permette di creare questi mezzi volanti per di più costruiti con metamateriali. La definizione "non umana" o aliena deriva anche dalla considerazione che, data la copertura satellitare che comprende ogni angolo del pianeta, diventa formalmente impossibile per qualcuno (una grande potenza, insomma) effettuare in segreto test di macchine volanti dalle prestazioni strabilianti (vedi i "tic-tac" riprese dai piloti della marina americana): le grandi potenze rivali se ne accorgerebbero, per non dire, in riferimento agli Usa, probabilissime fughe di notizie dall'interno.  

Fra questi materiali Grusch, intervistato anche dal quotidiano francese Le Parisien, ha detto che il caso più indietro nel tempo di cui si è occupato al Pentagono è proprio quello italiano del 1933 a Magenta e che riguardava un "velivolo a forma di campana"

Una delle astronavi "esotiche" o aliene che insieme ai metamateriali (ovvero materiali con caratteristiche non identificabili con quelle naturali a noi note) tengono sempre più banco a ormai 16 anni dalle prime rivelazioni arrivate sempre dagli Usa dove anche la Nasa ha allestito un gruppo di scienziati per occuparsi (finora con scarsi risultati) di Ufo. 

Per Grusch, ripreso anche con evidenza dal New Yourk Times, il Congresso dispone già di "informazioni classificate" su questi velivoli "non costruiti dall'uomo" recuperati. Epperò, nelle relazioni recenti sul fenomeno degli Uap, questi argomenti non sono stati rivelati. Inoltre l'ex ufficiale sostiene di essere minacciato di ritorsioni legali per aver rivelato queste informazioni che il Pentagono non ha confermato.

Come riporta il sito americano thedebrief.com, l'ex militare sostiene che i recuperi di rottami o di velivoli alieni avvengonoe "da decenni" e che riguardano anche paesi alleati degli Stati Uniti. Secondo gli accertamenti raccontati da Grusch gli oggetti recuperati sono "di origine esotica (intelligenza non umana, origine extraterrestre o sconosciuta) sulla base delle morfologie del veicolo e dei test di scienza dei materiali e del possesso di disposizioni atomiche uniche e firme radiologiche".

Parole che riecheggiano quelle di Luis Elizondo, ex agente e ex dirigente del programma segreto Aatip (Advanced Aerospace Threat Identification Program), in precedenza Aawsap (Advanced Aerospace Weapons System Application Program), della Dia, e  di Tom DeLonge, ex front man della band americana Blink182, fondatore della To the stars academy of Art and Science.  Elizondo, ora a fianco di DeLonge, munifico filantropo di queste ricerche, raccontò di essere uscito dalla Dia non condividendo la cappa di segretezza imposta ai quei programmi. Proprio a Roma nel 2018 Elizondo e DeLonge ne parlarono durante il convegno anuale del Centro ufologico nazionale.

E poi c'è anche Jonathan Gray, ufficiale della United States Intelligence Community in servizio per il National Air and Space Intelligence Center (NASIC) che aggiunge: “Il fenomeno dell'intelligenza non umana è reale. Non siamo soli - ha detto Gray - I recuperi di questo tipo non sono limitati agli Stati Uniti. Questo è un fenomeno globale, eppure una soluzione globale continua a sfuggirci”. E ancora: "Gli studi e le ricerche di materiali "esotici", risalenti all'inizio del XX secolo, non dovrebbe più rimanere un segreto. L'origine della maggior parte di questi materiali è stata poi spiegata e attribuita all'uomo e alle sua tecnologice, manon  non tutti, e qualsiasi numero superiore a zero in questa categoria rappresenta una percentuale statistica innegabilmente significativa".

 

I precedenti

Già due anni fa era emerso che analizzare rottami di Ufo era fra i compiti istituzionali della Dia, Defense Intelligence Agency, che tiene sotto osservazione le forze armate dei paesi stranieri "per prevenire e vincere le guerre". E in effetti non potrebbe esserci qualcosa di più "straniero" di un Ufo.  Rimbombò allora in maniera parecchio stentorea la clamorosa conferma che la Dia ha scritto a proposito di "metamateriali" ritenuti non di origine terrestre, e quindi alieni, posseduti dal Pentagono e affidati allo studio di uno dei più noti appaltatori della Difesa degli Stati Uniti, la Bigelow Aerospace del Nevada. La risposta, a lungo attesa, era infine quella giunta al ricercatore americano Anthony Bragalia che si è appellato al Freedom Of Information Act (la legge sulla Libertà di Informazione). 

Una poderosa ammissione che rafforza quanto annunciato nel dicembre del 2018 a Roma nel corso del convegno annuale del Cun (Centro ufologico nazionale) a cui parteciparono Luis Elizondo e Tom DeLonge.

Furono loro due a mettere  in scacco il Pentagono incassando la fiducia del New York Times che con uno scoop del dicembre 2017 obbligò la Difesa americana a rilasciare tre video girati da piloti militari americani. Video che nel 2019 vennero certificati definitivamente dal Governo americano: gli oggetti ripresi dalle telecamere dei caccia F-18 della Marina sono oggetti volanti non identificati, Ufo, o, meglio, come si dice adesso Uap, Fenomeni aerei non identificati. E sempre loro a Roma rivelarono che il Pentagono da anni possiede detriti di materiali con caratteristiche non riscontrabili in materiali conosciuti sulla Terra e non attribuibili a meteoriti. 

E' chiaro che va sempre specificato che per materiali oppure velivoli oppure oggetti "alieni" si intende alla lettera che si ritengono "estranei" alle nostre conoscenze attuali e non necessariamente provenienti da altri pianeti. Conoscenze ufficiali, va aggiunto, perché in passato fenomeni ritenuti alieni erano in realtà originati da esperienze più che terrestri, ma tenute segrete da questo o quello stato per motivi militari.    

A ogni modo è stato lo stesso Cun a riportare la lunga lettera-dossier (oltre 150 pagine)  scritta, a tre anni dalla richiesta, dalla Dia a Bragalia che interrogava l'ente americano su detriti, residui, relitti e rottami derivati da incidenti di oggetti volanti non identicati. Agli archivi sono ben registrati ad esempio l'episodio di Ubatuba in Brasile nel 1957 e a Firenze nel 1954 da cui provengono materiali oggetto di indagini che non ne chiarirono la provenienza.

Di queste schegge di materiali "alieni" ne mostrarono in video gli stessi Elizondo e DeLonge a Roma nel 2018.

La caratteristiche che rendono questi materiali ignoti sono relativi al loro comportamento rispetto alla luce e ai campi elettromagnetici. 

Affascinanti le ipotesi che questi materiali potrebbero far fare un balzo alle nostre conoscenze tecnologiche permettedoci di produrre nuove leghe metalliche. Ad esempio Bragalia citava, dopo aver letto la risposta della Dia, il caso del Nitonol,  lega "a memoria di forma" di Nichel e Titanio superesistente e superelastico con cui si realizzano oggetti deformabili e in grado di recuperare almeno in parte la forma originale con mille possibili applicazioni dall'industria alla chirurgia. Viene usata dagli anni Settanta con una storia che riecheggia temi de "L'uomo che cadde sulla Terra" il romanzo di fantascienza di Walter Tevis (La regina degli scacchi) da cui venne tratto il film con David Bowie. Fantascienza, appunto, per adesso. Non è fantascienza invece cià che da anni fanno gli astronauti sulle stazioni spaziali conducendo esperimenti su liquidi e metalli e sul loro uso combinato che non è possibile sulla Terra, ma che lo diventa in situazioni di microgravità.

I metamariali

Il ricercatore americano, riferendosi al dossier disvelato dalla Dia, citava le fenomenali qualità dei metamateriali riconducibili agli studi sui detriti alieni.Ad esempio si indica la capacità di ridurre la luminosità fino alla completa invisibilità anche da parte dei radar (tecnologie applicate negli aerei stealth) oppure la capacità di comprimere i campi elettromagnetici, proprietà dalle infinite applicazioni a cominciare dalla progettezione di processori e componenti per computer.   

Bragalia, infine, faceva  notare i tanti Omissis contenuti nei documenti che la Dia gli ha trasmesso, a cominciare da nomi degli scienziati che hanno studiato questi detriti alieni. 

Ultimo aggiornamento: 19:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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