Di tutti gli allarmi inascoltati, quello più importante sarebbe stato proprio all'interno del Titan. Nel sommergibile imploso, dove hanno trovato la morte cinque persone tra lwe quali Stockton Rush, il Ceo di Oceangate, la società che l'aveva costruito. Una spia luminosa che avrebbe dovuto avvertire i passeggeri di eventuali e potenzialmente pericolose anomalie. Un modo per evitare il peggio. Che, però, non avrebbe funzionato. O meglio: non sarebbe stato progettato correttamente, come spiega l'ingegnere Guido Gay, esperto dell'esplorazione delle profondità marine.
Come funziona l'allarme
«Da quanto sappiamo - spiega Gay -, sul Titan c'era un sistema di allarme.
Il diametro del cilindro
«A mio parere, per scendere in sicurezza si dovevano controllare i diametri del cilindro. Per verificare che durante la discesa il cilindro non si ovalizzasse a causa della pressione esterna. Perché, se questo avviene, diminuisce la resistenza fino all'implosione - prosegue Gay -. L'ovalizzazione è segno di difetti interni della costruzione». Ma cos'è il cilindro?
La forma sotto accusa
Solitamente a sfera, Rush aveva scelto per il Titan una forma a cilindro. Una vera e propria rivoluzione nel settore. L'obiettivo? Avere più spazio a bordo. Quale materia aveva scelto? La fibra di carbonio anziché il titanio. Due fattori che potrebbero aver contribuito all'implosione. Perché? La sfera è "la forma perfetta": la pressione dell'acqua è esercitata allo stesso modo su tutte le aree. Mentre il cilindro no. Aumenta i carichi di pressione nelle sezioni centrali. C'è poi il materiale. Il titanio è più resistente della fibra di carbonio. E, infine, un ultimo (ma non di importanza) fattore. L'usura. Il sommergibile infatti era stato sottoposto a diversi stress, numerose immersioni, che l'avrebbero portato alla distruzione fatale.