Sottomarino disperso, nel 2018 licenziato l'ingegnere che sollevò il problema della sicurezza: «Mi hanno messo a tacere»

David Lochridge, ex ingegnere della Royal Navy, chiese di certificare gli standard di sicurezza tramite le apposite agenzie private. Ma OceanGate non volle. E lo licenziò

Mercoledì 21 Giugno 2023 di Gianluca Cordella
Sottomarino disperso, nel 2018 licenziato l'ingegnere che sollevò il problema della sicurezza

Una scomparsa misteriosa le cui ragioni, forse, vanno ricercate indietro nel tempo. Il caso dell'OceanGate, il sommergibile scomparso mentre sfidava le profondità dell'oceano alla ricerca dei relitti del Titanic, si arricchisce di un retroscena significativo. Che ha un nome e un cognome: David Lochridge.

Direttore delle operazioni marine per il progetto Titan, Lochridge nel 2018 venne licenziato a causa di insanabili dissapori legati alla sua richiesta di controlli più rigorosi sulla sicurezza del mezzo, inclusi dei test «per dimostrarne l'integrità». Lo società produttrice del sottomarino infatti si era rifiutata di sottoporlo ai controlli di rito da parte delle agenzie indipendenti che classificano la sicurezza dei mezzi, assicurando che le navi soddisfino determinati standard tecnici.

Curiosamente era stato proprio il Ceo Stockton Rush, tra le cinque persone attualmente a bordo del mezzo scomparso, a incaricare Lochridge di valutare i rischi per la sicurezza perché era «l'uomo migliore per quel tipo di lavoro». Ex ingegnere della Royal Navy e sommozzatore espertissimo, Lochridge non era d'accordo con la linea di OceanGate di immergere il sommergibile senza alcun test che ne avesse dimostrato l'integrità. Ma le sue preoccupazioni sono state ignorate e, anzi, sono sfociate nel suo allontanamento. Che è ora oggetto di una causa tra l'ingegnere e l'azienda, le cui carte sono finite nelle mani del DailyMail che ha raccontato la storia. Il dato forse più interessante è questo: una perizia di Lochridge certifca che il punto di osservazione del sommergibile sia stato testato a una pressione massima di 1,3 chilometri, mentre i resti del Titanic sono adagiati sui fondali oceanici a circa 4 chilometri di profondità. Dato questo che rilancia l'ipotesi che il mezzo possa essere letteralmente esploso sott'acqua a causa dell'elevata pressione.

OceanGate, che all'epoca motivò il licenziamento anche con la presunta condivisione da parte di Lochridge di informazioni riservate, rispose alle perplessità dell'ingegnere sul blog aziendale.

La risposta dell'azienda

In particolare, nel 2019, un post spiegava che l'azienda rifiutava le classificazioni per Titan perché queste non avrebbero assicurato standard di sicurezza adeguati. L'azienda, in un messaggio intitolato «Perché Titan non è classificato?», ha spiegato che la classificazione richiede tempi lugnhissimi, spesso pluriennali. E questo a causa dell'uso di progetti talmente innovativi da non trovare nelle agenzie indipendenti strumenti tecnologicamente compatibili per testarne l'efficacia. «Il sistema di monitoraggio della salute in tempo reale all'interno dello scafo, ad esempio, non è attualmente classificato da alcuna agenzia». Quindi OceanGate ha deciso di per sé che i propri protocolli di sicurezza fossero sufficienti. A questo punto il ritrovamento del mezzo o dei resti dello stesso potranno dire molto su chi avesse ragione nella contesa del caso Lochridge.

Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 13:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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