Scarlattina, epidemia in Inghilterra e allarme in Italia: i sintomi, come si trasmette, incubazione e come curarla

Venerdì 27 Ottobre 2023
Scarlattina, epidemia in Inghilterra e allarme in Italia: i sintomi, come si trasmette, incubazione e come curarla

Scarlattina, epidemia in Inghilterra. Ma sale l'allarme anche in Italia. In Gran Bretagna è stato registrato un +70% casi in un mese. «Durante la settimana terminata il 15 ottobre sono stati segnalati circa 225 casi, rispetto ai 133 della settimana terminata il 10 settembre», riporta 'The Sun'.

Va detto che durante la stessa settimana di ottobre del 2022 sono state segnalate 528 infezioni. Il Sud-Est del paese è più colpito: 38 test positivi in Hampshire e West Sussex; segue Londra, dove sono stati segnalati 36 test positivi, soprattutto nelle città periferiche come Havering e Richmond. Secondo Theresa Lamagni, epidemiologa dell'Ukhsa, «i casi di scarlattina sono attualmente in linea con quanto vedremmo normalmente in questo periodo dell'anno e molto inferiori a quanto osservato lo scorso dicembre». Un allarme che non sembra però circoscritto solo nel Regno Unito. «Un fenomeno che non è altro che quello che abbiamo visto e che stiamo vedendo anche in Italia - dice all'Adnkronos Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova - cioè un aumento delle infezioni da streptococco che vengono trasmesse da un bambino all'altro e poi agli adulti, ai nonni, ai genitori, agli zii, quindi certamente c'è anche da noi il problema». 

Cos'è la scarlattina

«La scarlattina è una malattia esantematica contagiosa, causata dallo Streptococco beta emolitico di gruppo A (Sbega), un batterio che produce una tossina detta tossina pirogenica. La tossina pirogenica, passa in circolo causando l'esantema e gli altri sintomi della malattia - riporta il sito dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù - La scarlattina si trasmette per via aerea con le goccioline di saliva (tosse o starnuti) da un bambino malato o portatore (presenza senza sintomi) del germe che è di regola a carico della faringe (faringite streptococcica), molto più raramente della cute».

L'incubazione

L'incubazione è breve (2-5 giorni). «La comparsa è improvvisa con febbre alta spesso accompagnata da brividi, nausea, vomito e mal di testa. Dopo poche ore, compare l'esantema. L'esantema si manifesta inizialmente nella zona dell'inguine e delle ascelle per diffondersi poi rapidamente al tronco, alle braccia e alle gambe», chiarisce l'ospedale pediatrico. «La cura della scarlattina, essenziale anche per prevenire le possibili complicanze gravi va seguita per 10 giorni e consiste nella somministrazione di amoxicillina per bocca oppure di una singola iniezione di benzatin-penicillina», concludono i pediatri del Bambino Gesù.

I sintomi

La guida del Ministero della Salute ha fornito indicazioni su come riconoscere i sintomi, quali sono le cure da adottare e come prevenire il contagio. La scarlattina è una malattia causata dall’infezione del batterio streptococco beta-emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes). La tipica comparsa di macchioline rosse sul corpo (esantema), un disturbo tipico della malattia, è causata proprio dal rilascio di una tossina prodotta dal batterio. La malattia colpisce soprattutto i bimbi tra i 2-8 anni e il periodo di maggior contagio in Italia va da dicembre-aprile. La trasmissione della scarlattina avviene tramite l’entrata in contatto con muco e saliva e il batterio ha un’incubazione compresa tra i 2-5 giorni. I sintomi solitamente si manifestano entro una settimana dal contagio. I primi segni sono:

L'allarme in Italia

«C'è in Inghilterra un aumento delle infezioni da Streptococcus pyogenes, in particolare lo streptococco beta-emolitico di gruppo A che è poi il responsabile della scarlattina nelle forme gravemente invasive e anche della malattia reumatica nei bambini. Un fenomeno che non è altro che quello che abbiamo visto e che stiamo vedendo anche in Italia, cioè un aumento delle infezioni da streptococco che vengono trasmesse da un bambino all'altro e poi agli adulti, ai nonni, ai genitori, agli zii, quindi certamente c'è anche da noi il problema». Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, commenta l'aumento di casi di scarlattina nel Regno Unito, +70% in un mese.

Come curarla

Per l'infettivologo però vanno dati «alcuni messaggi: la scarlattina è una malattia perfettamente trattabile con 10 giorni di terapia antibiotica. È uno di quei casi in cui l'antibiotico serve e va fatta la terapia completa - avverte - perché è l'unico modo per cercare di eradicare lo streptococco. Bisogna fare molta attenzione negli adulti perché lo streptococco può essere responsabile di forme invasive molto gravi: dalla polmonite all'endocardite, agli ascessi, alle infezioni addominali, a gravi forme anche di meningiti, di ascessi cerebrali. È un batterio tranquillo nella forma blanda della scarlattina, ma non è assolutamente un microorganismo banale, anzi è molto aggressivo e può anche uccidere o portare conseguenze devastanti anche sul lungo termine». La scarlattina, conclude Bassetti, «è una manifestazione diciamo benigna che avviene nei bambini colpiti da streptococco, un campanello all'allarme per poi evidentemente trattarli adeguatamente con una terapia antibiotica e quindi ragionevolmente metterli a riparo dalle complicanze dello streptococco che possono essere, appunto, la malattia reumatica».

Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 13:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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