Putin, rivoluzione al Cremlino: chi rischia di essere "fatto fuori", da Lavrov al primo ministro Mishustin

A due giorni dall'inizio delle elezioni presidenziali, sono sempre di più le voci sul presunto sconvolgimento del presidente russo

Mercoledì 13 Marzo 2024
Putin, dalle nuove nomine agli addii: il piano del presidente per rivoluzionare il Cremlino dopo le elezioni

Dare un nuovo volto al Cremlino: questo l'obiettivo di Vladimir Putin. A due giorni dall'inizio delle elezioni presidenziali in Russia, sono sempre di più le voci inerenti a un grande sconvolgimento del presidente russo, che vorrebbe rivoluzionare la sua squadra sostituendo alcuni dei suoi collaboratori storici.

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I cambiamenti

 

Voglia di cambiamento e nuovi nervosismi sarebbero alla base della decisione di Putin di ricostruire la sua squadra al termine delle elezioni del 15 marzo.

Secondo "Bloomberg", il presidente russo non avrebbe infatti ancora fissato le nuove nomine per il prossimo mandato, ma quel che è certo è che saranno molti i cambiamenti in tutta l'amministrazione. Un fatto, questo, che ha portato l'élite del Cremlino ad avvicinarsi a Putin, cercando una posizione favorevole ai suoi occhi. A dirlo, anche Mihail Vinogradov, direttore del centro di ricerca della Fondazione politica di San Pietroburgo. Cambiamenti, questi, che non riguarderanno però la politica del presidente. Se cambieranno i volti intorno a lui, infatti, non cambieranno le sue posizioni.

Chi potrebbe andare via

Tra i possibili esclusi ci sarebbero il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il ministro della Difesa Sergei Shoigu. Secondo "Bloomberg", infatti, i due sarebbero monitorati da vicino dal presidente russo, che al momento avrebbe però respinto la richiesta di dimissioni del primo. Il secondo, invece, da anni nella cerchia ristretta di Putin, potrebbe invece rimanere nella sua posizione attuale per pura lealtà. Una situazione, la loro, ancora instabile, e che potrebbe quindi cambiare da un momento all'altro.

I nuovi volti

Tra i nuovi volti della squadra di Putin ci sarebbe Dmitri Patrushev, figlio di Nikolai Patrushev, segretario del Consiglio di sicurezza russo. Sempre secondo "Bloomberg", infatti, il presidente russo lo vorrebbe come vice primo ministro al posto di Aleksandr Novak, al cui futuro ruolo le autorità russe sarebbero particolarmente interessate. Oltre a lui, Putin starebbe considerando Boris Kovalchuk come nuovo ministro dell'Energia. Quest'ultimo lascerebbe infatti la carica di direttore dell'Inter RAO, una delle più grandi società energetiche russe, per aggregarsi alla nuova squadra di Putin. Nessuna notizia però dal Cremlino e dal suo portavoce Dmitry Peskov, che per il momento tace e non risponde alle richieste di commenti dei giornalisti.

Via anche il primo ministro?

Ancora nessuna certezza sul destino del primo ministro Mikhail Mishustin. In carica dal 2020, quando spodestò Dmitri Medvedev dalla carica di primo ministro a vicepresidente del Consiglio di Sicurezza, il politico ed economista russo potrebbe essere ora di nuovo in bilico. Un ruolo, il suo, estremamente importante, considerando che nel caso in cui Putin non fosse in grado di svolgere i suoi compiti, Mishustin salirebbe temporaneamente al potere. Secondo alcune stime, però, Putin potrebbe preferirgli il primo vice capo dell'amministrazione presidenziale, Sergei Kiriyenko.

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 10:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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