Putin si ricandida alla presidenza della Russia, punta al quinto mandato: le elezioni nel marzo del 2024

L'annuncio durante una cerimonia che si è tenuta al Cremlino

Venerdì 8 Dicembre 2023
Putin si ricandida alla presidenza della Russia, punta al quinto mandato: le elezioni nel marzo del 2024

Vladimir Putin ha annunciato che si ricandiderà alla presidenza alle elezioni che si terranno il 17 marzo 2024, secondo i partecipanti ad una cerimonia che si è tenuta al Cremlino.

Lo scrive la Tass. Finora il leader russo non aveva ancora annunciato la ricandidatura. 

Secondo il corrispondente di Ria Novosti, una domanda sull'eventualità della sua prossima candidatura è stata fatta durante una conversazione informale tra il presidente Putin e i partecipanti durante la cerimonia di consegna della medaglia della Stella d'Oro agli Eroi della Russia che si è tenuta al Cremlino. Ieri il Consiglio della Federazione ha annunciato le elezioni presidenziali per il 17 marzo 2024. Oggi il capo della Commissione elettorale centrale Ella Pamfilova ha detto che le votazioni dureranno tre giorni, dal 15 al 17 marzo, spiegando che questo formato sta già diventando tradizionale per il sistema elettorale russo. Pamfilova ha ricordato che per la prima volta durante la pandemia si è ricorso al voto di tre giorni per garantire la sicurezza dei cittadini.

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Le elezioni in Russia

Votare per qualunque candidato diverso da Vladimir Putin e cercare di convincere almeno altre dieci persone a fare lo stesso: dal carcere in cui è rinchiuso per motivi politici, l'oppositore russo Alexey Navalny ha annunciato la sua campagna per cercare di ostacolare quanto più possibile la rielezione del leader del Cremlino. Un obiettivo reputato piuttosto arduo in una Russia in cui la tv è saldamente nelle mani del governo, il dissenso viene represso e tutti i principali oppositori sono stati costretti all'esilio o finiti dietro le sbarre. Il rivale numero uno del Cremlino non ha comunque perso tempo.

Il suo staff ha infatti lanciato l'iniziativa ' Russia senza Putin' proprio lo stesso giorno in cui il Senato ha fissato le elezioni per il prossimo 17 marzo. Gli alleati di Navalny sostengono pure di essere riusciti a bucare le strette maglie della censura russa. Secondo l'Ap, in alcune città sarebbero infatti spuntati dei cartelloni con la scritta ' Russia, felice anno nuovò. Ma dietro agli auguri - stando all'agenzia e al team di Navalny - gli oppositori avrebbero in realtà celato una pubblicità della campagna ' Russia senza Putin' con tanto di codice Qr e link al sito web. Putin non ha ancora annunciato la sua candidatura, ma pochi dubitano che si farà avanti, e l'esito del voto pare a molti già scritto. Navalny però invita i russi a non disertare le urne. «Per Putin, queste elezioni sono un referendum sull'approvazione delle sue azioni, un referendum sull'approvazione della guerra» in Ucraina, ha dichiarato l'ex trascinatore delle proteste anti-Cremlino tramite il suo team. Proprio la guerra è tra i temi più battuti dalla propaganda di Mosca, che invita i russi a fare quadrato attorno al capo dello Stato, cioè a colui che ha ordinato la cosiddetta 'operazione militare specialè contro l'Ucraina.

 

Cosa succede a Mosca

Non per niente la presidente del Senato russo, Valentina Matviyenko, si è subito detta certa che gli elettori «faranno la sola buona scelta possibile, votando per la Russia, per la vittoria». Il riferimento a Putin è ovvio. Ma sempre la guerra ha portato l'anno scorso il Cremlino a una scelta impopolare come quella di inviare al fronte migliaia di riservisti e, secondo alcuni esperti citati dal Washington Post, Putin potrebbe preferire concentrarsi su altro in campagna elettorale. Le autorità russe prevedono che si voti anche nelle quattro regioni ucraine occupate che Mosca si è annessa unilateralmente l'anno scorso. Inoltre, ci si aspetta che in alcune regioni sia permesso esprimere la propria preferenza online, mentre il voto potrebbe essere spalmato su tre giorni: elementi che secondo diversi osservatori limiterebbero pericolosamente la trasparenza. Il 71enne Vladimir Putin non pare certo voler lasciare il potere che, tra presidenza e premierato, detiene da quasi un quarto di secolo. Un potere con il quale ha condotto la Russia a una deriva autoritaria che ora sta ulteriormente accelerando. Del resto, lo zar ha già cambiato le carte in tavola in modo da spianarsi la strada per restare potenzialmente sulla poltrona di capo dello Stato fino a quando avrà 83 anni. Prima ha allungato il mandato presidenziale da quattro a sei anni. Poi, nel 2020, ha varato una riforma costituzionale che ha azzerato solo per lui il conteggio degli anni al Cremlino permettendogli, se lo vorrà, di aggirare il limite di due mandati consecutivi e ricandidarsi sia il prossimo marzo sia, eventualmente, nel 2030.

Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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