Mohamed Al-Fayed morto, dal figlio perso nell'incidente con Lady D all'idea sulla famiglia Windsor: «Come Dracula»

L'imprenditore non ha mai avuto paura ad dire la propria opinione, anche se, spesso, la sua temerarietà lo ha messo in posizioni difficili

Sabato 2 Settembre 2023 di Redazione web
Mohammed Al-Fayed morto, dal figlio perso nell'incidente con Lady D a Parigi all'idea sulla famiglia Windsor: «Come Dracula»

La morte di Mohamed Al-Fayed ha riportato a galla numerosi dettagli sulla sua vita. L'imprenditore che «non divenne mai britannico», corteggiò a lungo la famiglia reale per avere considerazione da parte loro. Mohamed è partito da zero ed è riuscito comunque a creare un impero, da Harrods (il suo successo più grande) al Ritz di Parigi, con le sue sole e uniche forze. 

Mohamed Al-Fayed non ha mai avuto paura ad dire la propria opinione, anche se, spesso, la sua temerarietà lo ha messo in posizioni difficili. Ciò che pensava della famiglia reale era chiaro a tutti, soprattutto dopo la morte del figlio Dodi Al-Fayed, nell'incidente di Parigi, dove perse la vita anche la principessa Diana.

I due, infatti, avevano intrapreso una storia d'amore molto intensa, ma fu brutalmente spezzata da quel fatidico giorno, il 31 agosto.  

Andiamo a vedere che cosa diceva Mohamed Al-Fayed sulla famiglia reale.

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Mohamed Al-Fayed e le parole sulla famiglia reale

Mohamed Al-Fayed ha rilasciato poche interviste dopo la morte del figlio Dodi Al-Fayed nell'incidente a Parigi con Lady D. L'imprenditore ha dichiarato che i reali erano un casato «in stile Dracula». 

La famiglia Windsor, che a lungo aveva corteggiato, gli aveva portato via il figlio e questo dolore è stato troppo grande per poterlo accettare e andare avanti. Mohamed si era chiuso in silenzio, nella sua sofferenza, convinto che la notte a Parigi fosse stata architettata dal Duca di Edimburgo, Filippo perché non poteva accettare che la principessa potesse avere una storia d'amore con un musulmano.

Questa teoria lo ha messo in una posizione molto scomoda con la Gran Bretagna e la famiglia Windsor che non gli fece ottenere mai il passaporto inglese. 

Fu facchino e consulente di un sultano

Facchino, venditore di macchine da cucire, consigliere di un sultano e poi di una società di investimenti: è stata multiforme la prima parte della carriera del miliardario Mohamed al Fayed stando a come sintetizzata dal sito di un quotidiano egiziano, Youm-7.

Il futuro uomo d'affari nacque ad Alessandria, nel quartiere di «Ras at-Tin», il 27 gennaio 1929, «da un padre che lavorava come insegnante di lingua araba e da una madre casalinga», ricorda il sito.

«Da giovane, Al-Fayed ha svolto diversi lavori, tra cui quello di trasportatore di merci nel porto di Alessandria, fino ad ammassare un'enorme fortuna», viene aggiunto ricordando fra l'altro che il suo decollo avvenne «quando si recò nel Regno dell'Arabia Saudita per lavorare vendendo macchine da cucire.

Dopo aver accumulato una discreta fortuna, tornò in Egitto per ricominciare a lavorare nel settore del trasporto merci». «Nel 1966 incontra il re Muhammad Hassan al-Bakliyya, sultano del Brunei, e diventa suo consigliere, occupandosi dei suoi affari e del suo patrimonio. In questo periodo si reca negli Emirati (...) dove ha l'idea di inaugurare la prima banchina per navi a Dubai».

«A metà degli anni Sessanta del secolo scorso, si trasferì nel Regno Unito» diventando, una decina di anni dopo, «componente del consiglio di amministrazione di Lonrho, una delle più importanti società di investimenti del continente africano».

Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA