Il cane bloccato sul fiume ghiacciato:
è stato salvato dai passanti eroi

Martedì 28 Gennaio 2014 di Anna Guaita
Il cane bloccato sul fiume ghiacciato: è stato salvato dai passanti eroi
NEW YORK – Il destino di Duke sembrava segnato. Neanche la polizia, neanche i vigili del fuoco pensavano che fosse possibile salvarlo. Il cane era finito nel mezzo del fiume Delaware, ed era rimasto intrappolato fra i ghiacci. Con il freddo polare che da tre settimane stringe in una morsa tutto il nord-est degli Stati Uniti, il fiume è diventato una lastra di ghiaccio sopra la quale si è posata la neve caduta a intervalli e a ripetizione per due settimane. E’ quindi davvero impossibile capire se sotto il manto della neve ci sia del ghiaccio abbastanza solido da sorreggere il peso di una persona.







Per questo le autorità si sono rifiutate di rischiare, dopo aver ispezionato l’ansa del fiume su cui Duke era finito, all’altezza della città di Trenton, nel New Jersey. Ma quando i veterinari della contea hanno annunciato che per il cane si stavano esaurendo le speranze di salvezza e che sarebbe al massimo sopravvissuto altre tre o quattro ore, due comuni cittadini si sono presentati lungo la banchina e hanno compiuto l’eroica missione di portare in salvo il pit-bull.



I due volontari, Russ Miller e Ciro Silvestri, si sono avventurati fra le montagne di neve, camminando passo dopo passo con estrema cautela. Si erano comunque messi delle tute impermeabili da sommozzatore e portavano con se un piccolo kayak: «Se le cose fossero andate storte, ci saremmo potuti salvare» ha spiegato Miller.



Il ghiaccio per fortuna non ha ceduto. Ma il povero Duke a quel punto era terrorizzato e semi congelato e rifiutava di avvicinarsi. «L’abbiamo dovuto legare e trascinare» ha detto Silvestri. Ma una volta raggiunta la riva il cane ha recuperato energia e allegria. E’ stato portato a un canile dove dopo poche ore è arrivata la padrona, Keonna Wilson, che era stata informata dai parenti, che avevano seguito il salvataggio in tv. «Mi hanno telefonato al lavoro, mi hanno detto che avevano visto Duke alla televisione!» Erano tre giorni che il cane era scomparso: «L’avevo fatto uscire nel nostro cortile perché facesse i suoi bisogni e invece si è allontanato – ha raccontato la signora - . Ho chiamato tutti i canili, ho chiamato gli amici, mi sono messa a cercarlo, pensavo oramai che non l’avrei più ritrovato, con questo freddo come poteva sopravvivere fuori?».



Ed effettivamente è un miracolo che il pit-bull sia sopravvissuto con la temperatura molto sotto lo zero che si registra in questi giorni. E non si sa neanche come sia sceso lungo le banchine fino al fiume. A Trenton la sua vicenda è subito diventata “virale”. Non appena una stazione televisiva locale ha trasmesso l’immagine del cane che arrancava fra i ghiacci, evidentemente incapace di tornare a riva, decine di persone sono corse al fiume per tentare di attirarlo al sicuro. Sono stati chiamati i vigili e la polizia. Ma le autorità hanno rifiutato di avventurarsi su quel manto bianco di neve sotto il quale poteva esserci un ghiaccio così sottile da significare la morte.



E’ stato allora che Miller è intervenuto. Alla fine l’uomo è stato applaudito e salutato come un eroe, ma si è schernito: «Sì, è bello, è una bella storia, è incredibile. Ma non dimentichiamo che ci sono persone molto più eroiche di me». Il giovane Ciro Silvestri, che lo ha accompagnato è stato lapidario: «Perché l’ho fatto? Perché amo gli animali».
Ultimo aggiornamento: 20:41

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