La polizia federale del Belgio girerà in pattuglie per la città durante le feste natalizie e potrà perfino suonare il campanello o bussare alla porta dei cittadini, se necessario, per controllare che i cenoni siano a norma.
«Non voglio fare false promesse», ha aggiunto il ministro Verlinden, «ma è nostro assoluto desiderio permettere un Natale più umano. Allo stesso tempo, non possiamo non prendere seriamente i segnali d'allarme dei nostri ospedali. Dobbiamo trovare un equilibrio». Una presa di posizione che è stata successivamente confermata anche dal primo ministro del Belgio, Alexander De Croo. Entrambi hanno tuttavia sottolineato quanto, a distanza di 5 settimane dal Natale, rispettare le misure di sicurezza ora sia fondamentale per vivere con maggiore serenità, tutti, le feste in arrivo. Non sarà certamente un Natale come i precedenti, ma il comportamento dei cittadini, in Belgio come altrove, inciderà sul suo svolgimento. «La maggior parte delle dosi del vaccino non arriverà prima di metà del 2021, perciò dovremo essere cauti e attenti ancora per un tempo relativamente lungo», ha sottolineato De Croo.
I buoni propositi del governo però si infrangono sul parere dei virologi, che non condividono questo ottimismo. Marc Van Ranst, scrive il Brussels Times, ricorda che i numeri sono ancora troppo alti e l'idea di un allentamento delle misure è una vaga speranza, mentre per l'esperto biostatistico Geert Molenberghs: «L'epidemia può ripartire in qualsiasi momento».