Militari italiani al confine russo. L'ira di Mosca: «Politica distruttiva»

Sabato 15 Ottobre 2016 di Marco Ventura
Militari statunitensi al confine fra Lituania e Lettonia
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L'Italia invierà in una base lettone della Nato una compagnia di 140 fanti, stanziali ma temporanei, a rassicurazione della Lettonia contro qualsiasi minaccia dovesse profilarsi al confine con la Russia. I nostri soldati saranno inquadrati in un battaglione a comando canadese, uno dei quattro dispiegati dall'Alleanza negli Stati baltici a partire da maggio in un clima di crescente tensione con Mosca. Questa la notizia, rimbalzata in un'intervista a La Stampa del segretario generale dell'Alleanza, l'ex premier norvegese Jens Stoltenberg. Del caso Russia parlano il capo dello Stato, Sergio Mattarella, e il premier Matteo Renzi nel consueto incontro in vista del vertice europeo del 21 ottobre. «Secondo qualcuno ci sarebbe un piano d'invasione della Russia», avrebbe scherzato Renzi. «Con 140 soldati?» avrebbe risposto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.

LE OPPOSIZIONI
Ma intanto insorgono le opposizioni, da Beppe Grillo che nel suo blog parla di «azione sconsiderata contro gli interessi nazionali» e accusa il premier e l'ex presidente Napolitano di «esporre l'Italia al dramma della guerra, riportandoci indietro di 30 anni e alzando nuovi muri con la Russia», a Matteo Salvini che protesta contro la «follia anti-russa» perché «chi fa prove di guerra con la Russia o è matto o in malafede», le armi dovrebbero essere usate «contro l'Isis e non contro chi lo combatte», fino a Forza Italia che grida all'esproprio del Parlamento e con Brunetta, Malan e Carfagna invita il governo a riferire in Parlamento. La notizia è «vecchia due volte», ribattono dal governo. Il 9 luglio Renzi aveva annunciato l'invio di 150 uomini al vertice Nato di Varsavia, e il 26 luglio il titolare della Difesa, Roberta Pinotti, aveva riferito sul summit nella cosiddetta quadrangolare, l'audizione davanti alle Commissioni congiunte Esteri e Difesa di Camera e Senato. «Si tratta di una misura temporanea e a rotazione, promossa dalla Nato per tranquillizzare i paesi confinanti con la Russia», sottolinea ora. Il contesto era la crisi ucraina e il vertice si teneva significativamente in Polonia, gravata dal retaggio sovietico.

I Paesi dell'Est volevano, ma non ottennero, un dispiegamento permanente. L'Italia rimarcò la necessità del dialogo con la Russia, non assunse il comando di un battaglione ma diede la disponibilità di una forza che Stoltenberg definisce «simbolica». Tra le responsabilità assunte da «moltissime altre nazioni della Nato», spiega il ministro Pinotti, anche l'Italia fornirà «una compagnia, quindi con numeri non molto consistenti. La politica dell'Italia è che ci vuole il dialogo con la Russia. Ma se vengono prese decisioni comuni, dà la sua piccola parte di contributo».
Guidano la missione baltica Canada, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Nulla di nuovo, nulla di segreto. A confermare il numero di 140 soldati è il ministro Gentiloni, in conferenza stampa con Stoltenberg al Nato Defense College (Ndc) di Roma: «Non è una politica di aggressione nei confronti della Russia, ma di rassicurazione e difesa dei confini come Alleanza». Il dialogo deve «proseguire in parallelo con la Russia, l'Italia ha sempre dato il suo contributo a un'impostazione di rafforzamento degli assetti difensivi nei Paesi del nord-est dell'Alleanza». Mosca reagisce con una portavoce degli Esteri: «Questa politica è distruttiva, non mira alla lotta contro minacce e sfide comuni, ma a un ulteriore allontanamento dei Paesi gli uni dagli altri».

LO SCENARIO
Sullo sfondo, i continui bombardamenti russi di Aleppo, lo stallo ucraino e l'escalation di appelli alla popolazione perché si prepari al confronto con l'Occidente nella stessa Russia. Il dispiegamento Nato in Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania potrebbe riguardare dai 4 ai 6mila uomini.

Ma il segnale è politico, di unità degli alleati, anche se per il generale ceco Petr Pavel, presidente del Comitato militare dell'Alleanza, la presenza non sarà solo «di addestramento ma deterrente e, se necessario, di forza di combattimento». Americano il comando in Polonia, britannico in Estonia, tedesco in Lituania, canadese in Lettonia. Sottolinea l'importanza di unità tra gli alleati il presidente Mattarella al National Defense College: «L'Italia dice il Capo dello Stato - è consapevole e convinta sostenitrice della necessità di responsabilità condivise nell'affrontare le crisi a est e a sud dell'Alleanza». Baltici, Ucraina e Mediterraneo. Noi non ostili verso la Russia, ma fedeli alla Nato.

 
Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 12:44

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