L'Ucraina, la Cia e il piano per la guerra, Nathalie Tocci: «Mediazione in autunno? Gli Usa vogliono la pace prima delle presidenziali»

La politologa: Biden ha bisogno di arrivare al voto con la guerra non solo finita, ma vinta

Lunedì 3 Luglio 2023 di Marco Ventura
L'Ucraina, la Cia e il piano per la guerra, Nathalie Tocci: «Mediazione in autunno? Gli Usa vogliono la pace prima delle presidenziali»

Riconquista in autunno e negoziato entro l'anno? Questa la promessa dei vertici ucraini al capo della Cia, William J. Burns, stando a indiscrezioni fatte trapelare da Washington. Ma che cosa significa? «Anzitutto, questa è da sempre la posizione dell'Ucraina, che non ha interesse a restare in uno stato di guerra permanente con la Russia», dice la direttrice dell'Istituto affari internazionali (Iai), Nathalie Tocci. «Il primo dato da rilevare è una certa fiducia, sia degli ucraini sia degli americani, nella possibilità che la controffensiva di Kiev abbia successo. Lo scopriremo nei prossimi mesi. Se poi questo porterà al negoziato è tutto da vedere. Resta la domanda se Putin sia disposto ad accordarsi con Zelensky in base ai risultati ottenuti dagli ucraini».

Messo spalle al muro, potrebbe reagire con più aggressività?
«La settimana scorsa, Putin ha subìto un attacco potenzialmente mortale.

Non era mai stato tanto in pericolo quanto durante la marcia dei Wagner, mentre qualsiasi cosa succeda sul fronte di guerra, non vedremo mai una marcia ucraina su Mosca. Ebbene, nel momento di maggior pericolo cosa ha fatto Putin? Non ha annientato Prigozhin. È salito invece su un aereo, si è messo al sicuro, e ha negoziato. Ecco la parolina magica: negoziato. Una volta alle strette, Putin tratta. Continuo a considerare poco plausibile che voglia negoziare, ma sarebbe lo scenario ideale per l'Ucraina e chi la sostiene».

Biden ha interesse a chiudere la partita prima che si torni al voto in Usa per il Presidente il 5 novembre 2024?
«Sì, certo, Biden vuole arrivare al voto a guerra finita, ma il suo interesse maggiore è quello di arrivare al voto a guerra vinta. Se la domanda diventa "Biden ha interesse a un accordo, anche se la controffensiva ucraina non avrà successo?", dico che non ha questo interesse. Politicamente sarebbe un rischio gigantesco».

La controffensiva sta funzionando o no?
«Da noi si fa confusione tra desideri e aspettative. Il desiderio ucraino, e non solo, era che la controffensiva procedesse più speditamente. Ma i desideri non sono le aspettative. Se prendiamo come parametro l'anno scorso, la liberazione di Kharkiv è cominciata a metà luglio e finita ai primi di settembre, pure la riconquista di Kherson non è stata un'offensiva lampo. Da un lato, ora, nel sud i russi hanno avuto il tempo di rafforzare le difese, dall'altro gli ucraini avanzano decisamente a Bakhmut. La guerra si fa giorno per giorno».

Putin ha normalizzato i Wagner o ci sono ancora ombre sul Cremlino dopo lo strappo con Prigozhin?
«Finché Prigozhin rimarrà in vita, continuerà ad avere una presa sui Wagner, ma sulla sua testa c'è una taglia: finora non sono riusciti a farlo fuori ma potrebbero riuscirci tra cinque minuti, cinque giorni o cinque mesi. Finché lui sarà vivo, non ci sarà un'integrazione disinvolta delle sue unità nelle forze armate russe. Il conflitto rimarrà e prenderà altre forme».
 

Ultimo aggiornamento: 14:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci