Iran sposta armi al confine con Israele per «azioni terroristiche»: dove e cosa succede se attacca

Fonti statunitensi e israeliane ritengono che l’Iran stia anche contrabbandando armi più avanzate, inclusi sofisticati ordigni esplosivi e missili anticarro

Martedì 9 Aprile 2024
Iran sposta armi al confine con Israele per «azioni terroristiche»: dove e cosa succede se attacca

L’Iran sposta le armi al confine con l'Israele. Missili e bombe trasportati attraverso rotte segrete di contrabbando che solcano il Medio Oriente.

L'esercito di Tel Aviv ha intercettato diverse operazioni. Che non preoccupano solo il governo di Netanyahu, ma anche quelli Occidentali. Perché potrebbero essere utilizzate per attacchi terroristici in tutta Europa.

L'Iran e «l'asse della resistenza», chi sono i miliziani di cui si servirà per l'attacco indiretto a Israele: da Hezbollah agli Houthi

 

Dove le sta portando

Secondo fonti iraniane, citate dal New York Times, l’obiettivo è fomentare disordini tra i palestinesi contro Israele portando in Cisgiordania quante più armi possibile. 

Le armi intercettate dall'esercito israeliano

 

Cosa succede se l'Iran attacca Israele?

Un attacco diretto dell'Iran a Israele sarebbe senza precedenti. Cosa potrebbe accadere? Una guerra regionale in Medio Oriente che coinvolge più Stati. Un'ipotesi, naturalmente, molto remota. Più facile che Teheran muova un'azione indiretta, come sta emergendo dagli ultimi rapporti.

 

Le rotte di contrabbando

Due sarebbero le rotte. La prima riguarda le milizie appoggiate dall’Iran e gli agenti iraniani che trasportano armi dalla Siria alla Giordania. Da lì, dicono le fonti, le armi vengono consegnate ai contrabbandieri beduini che le trasferiscono poi al confine con Israele. Qui, poi, vengono consegnate ad organizzazioni criminali che le trasportano in Cisgiordania.

L'altro percorso, ma più impegnativo, va dalla Siria al Libano. Da lì, la maggior parte delle armi vengono introdotte clandestinamente in Israele. Le organizzazioni criminali le raccolgono in Libano e le trasportano in Cisgiordania. La maggior parte delle armi contrabbandate, hanno detto gli esperti al Times, sono armi leggere come pistole e fucili d'assalto. 

La sicurezza ai confini

L'anno scorso, come ripercorre il sito israeliano ynetnews.com, il membro del parlamento giordano Imad al-Adwan è stato arrestato in Israele mentre trasportava circa 200 pistole e fucili che aveva tentato di contrabbandare attraverso l'Allenby Bridge (in Giordania), ma alla fine è stato rilasciato. Un alto funzionario iraniano ha rivelato al Times che dal 7 ottobre Israele e Giordania hanno rafforzato la sicurezza lungo i loro confini a causa delle preoccupazioni sullo spostamento di armi.

 

L'arsenale

Sofisticati ordigni esplosivi e missili anticarro, queste sarebbero le ultime armi contrabbandate. Naturalmente sono le forze israeliane e statunitensi a dirlo, non abbiamo nessun riscontro di altre parti in tal senso. Ma se così fosse, sarebbe una sfida maggiore per l’esercito di Tel Aviv.

 

Gli obiettivi

Quale il fine del contrabbando di armi in Cisgiordania? Attacchi terroristici contro obiettivi israeliani. Tra le armi sequestrate ci sonorazzi, cariche di schegge, mine e lanciarazzi. Sono state inoltre trovate 50 pistole, 33 fucili M4, esplosivi, 13 missili anticarro e 25 granate. L'operazione di contrabbando è stata coordinata dalla divisione per le operazioni speciali delle Guardie Rivoluzionarie, guidata da Ghaani Javad Afari, ex comandante della Forza Quds in Siria.

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 09:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci