Guerra Ucraina, la controffensiva di Kiev: sfondata la prima linea russa a Zaporizhzhia. Conflitto alla svolta?

Il generale Oleksandr Tarnavskiy racconta all'Observer: «Rallentati dalle mine, ma ora la controffensiva entra nel vivo»

Domenica 3 Settembre 2023 di Gianluca Cordella
Guerra Ucraina, la controffensiva di Kiev: sfondata la prima linea russa a Zaporizhzhia. Conflitto alla svolta?

La prima linea difensiva della Russia è stata sfondata. La controffensiva ucraina, rallentata dalla strategia di Mosca di minare i terreni su cui avanzavano le truppe di Zelensky, inizia a dare i frutti sperati (e, in alcuni casi, richiesti) dagli alleati, oltre che, ovviamente, dagli ucraini stessi. A dare la notizia è stato il generale Oleksandr Tarnavskiy, secondo il quale le truppe locali, dopo settimane di meticoloso sminamento, sono riuscite a perforare le difese russe vicino a Zaporizhzhia. Un passaggio cruciale che potrebbe cambiare le sorti del conflitto nel sud del Paese, e non solo. Anche perché adesso, stando ai calcoli di Tarnavskiy, l'Ucraina dovrebbe incontrare resistenze relative.

La controffensiva

Secondo il generale, infatti, la Russia aveva dedicato il 60% delle sue risorse per costruire la prima linea di difesa, riservando alla seconda e alla terza “barriera”, la parte restante, equamente divisa. La convinzione di Mosca era, insomma, che la prima linea non avrebbe ceduto mai. «Ora siamo tra la prima e la seconda linea difensiva – ha detto Tarnavskiy parlando all'Observer - Le forze ucraine adesso si stanno spingendo su entrambi i lati della breccia, consolidando la loro presenza sul territorio conquistato».

Il prossimo obiettivo dell'avanzata è adesso neutralizzare le unità russe che forniscono il fuoco di copertura per la ritirata delle truppe dietro la seconda linea difensiva.

Mosca, dal canto suo, sta provando a ridistribuire gli uomini, facendo convergere nella zona gli uomini di stanza nelle zone occupate, Kherson a ovest e Lyman a nord-est. «Ma prima o poi i russi finiranno tutti i migliori soldati e questo ci darà lo slancio per attaccare di più e più velocemente», l'analisi di Tarnavskiy che ha una profonda conoscenza delle forze in campo. In prima linea dall'inizio dell'invasione nel febbraio dello scorso anno, a settembre era stato nominato comandante delle truppe che combattevano per liberare Kherson. Due mesi dopo aveva raggiunto l'obiettivo.

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Avanti a rilento

Si sperava che il ritmo della controffensiva potesse essere questo, ma la realtà è stata ben diversa. «Abbiamo dovuto dedicare più tempo del previsto allo sminamento – ha spiegato il generale – Il campo era così pieno di esplosivo e così esposto che era impossibile agire alla luce del sole senza che i russi potessero bombardare da postazioni fisse le nostre truppe in azione. Lo sminamento è stato portato avanti solo dalla fanteria e solo di notte». Ora un corridoio è stato creato ed è sufficientemente ampio per permettere il passaggio anche dei mezzi blindati. «C'è una grande differenza tra la prima e la seconda linea di difesa - ha spiegato ancora Tarnavskiy – ma dobbiamo portare a termine il nostro lavoro. Purtroppo anche noi stiamo perdendo i nostri uomini migliori, quindi dobbiamo concentarci su alcune aree e ultimare un compito alla volta. Non importa quanto sarà dura, riporteremo l'Ucraina ai confini del 1991».

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