Guerra Ucraina, il dossier degli 007 Usa sulla controffensiva: «Kiev non centrerà i suoi obiettivi militari»

Le forze di Zelensky non riuscirebbero a sfondare a Melitopol e isolare la Crimea. Stima del New York Times: «Tra russi e ucraini, 500 mila soldati morti o feriti»

Sabato 19 Agosto 2023 di Marco Ventura
Guerra Ucraina, il dossier degli 007 Usa sulla controffensiva: «Kiev non centrerà i suoi obiettivi militari»

 La controffensiva ucraina non riuscirà a raggiungere la città chiave sud-orientale di Melitopol, e questo significa che Kiev non potrà conseguire il suo principale obiettivo di rompere il ponte di terra tra Crimea e Russia. Il verdetto, consegnato da fonti anonime della “comunità dell’intelligence americana” al Washington Post, il foglio che è portavoce informale degli ambienti governativi Usa, è articolato e si addentra nei supposti errori dei generali di Kiev. Che, per esempio, invece di concentrare gli sforzi in un solo punto del fronte con una massa d’urto di uomini e mezzi sufficiente, come suggerito più volte dal Pentagono, avrebbero disperso le unità per oltre mille chilometri di linea di contatto e dopo aver saggiato la difficoltà di affrontare gli immensi campi minati, si sarebbero affidati a manipoli di pochi soldati. Né avrebbero comunque fatto la differenza, si legge ancora, gli F-16 o i missili a lungo raggio Atacms che Kiev aveva chiesto e la cui mancanza Zelensky ha citato tra i motivi di ritardo del contrattacco. I russi hanno avuto tutto il tempo di preparare trincee e fortificazioni. Eccessivo, secondo le fonti del WP, anche l’accanimento per difendere Bakhmut, il cui centro abitato è stato perso mentre i guadagni territoriali lungo i fianchi sono limitati.

Ma il dato più significativo è la “brutale efficacia” dei russi nel difendere i territori occupati con trincee, mine e aviazione. L’ulteriore conseguenza, insistono le fonti, sarà quella di far puntare gli indici sia a Kiev, sia nelle capitali occidentali, circa le «decine di miliardi di dollari spesi in armi ed equipaggiamento militare senza che siano stati raggiunti gli obiettivi». 

IL PACCHETTO DI AIUTI

L’articolo del Washington Post è preciso e non trascura gli aspetti politici. Si premura, per esempio, di sottolineare che repubblicani e democratici sono stati già informati sugli scenari poco ottimistici, anche in vista del pacchetto di altri 20,6 miliardi per l’Ucraina che Biden si appresta a proporre al Congresso. E, ancora, si ricorda che il generale Mark Milley, il capo degli stati maggiori Usa, è stato chiaro sulle incognite della sfida. «Avevo detto già un paio di mesi fa che l’offensiva sarebbe stata lunga, sanguinosa e lenta, e così è stato, è una battaglia molto, molto difficile». Del resto, fughe di notizie su analisi dell’intelligence e del mondo militare segnalavano da febbraio lo scetticismo circa i risultati conseguibili. 

LE FORZE IMPANTANATE

Gli ucraini sono avanzati fino a Robotyne, a un’ottantina di km da Melitopol, ma dovranno fermarsi davanti alla triplice linea difensiva, stando a tutte le previsioni e ai war games, le simulazioni, di servizi americani e britannici assieme a quelli di Kiev, ben prima di Melitopol. E tutto questo nonostante che le forze ucraine avessero una gamma di mezzi occidentali, compresi i veicoli Usa da combattimento Bradley e i carri armati di fabbricazione tedesca Leopard 2, oltre a veicoli specializzati nella bonifica dei campi dalle mine. La Casa Bianca autorizzerà il trasferimento di F-16 da Olanda e Danimarca in Ucraina, ma i caccia non saranno operativi prima della fine dell’addestramento. L’articolo-choc del WP è una doccia gelata per Kiev, anche se il Consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, si è affrettato a dire che non commenta indiscrezioni dell’intelligence.

 

«Stiamo facendo tutto il possibile per sostenere l’Ucraina e la sua controffensiva. Non intendiamo pregiudicare il risultato, né possiamo prevedere cosa accadrà, finora questa guerra si è dimostrata imprevedibile. Quello che posso dire oggi è che credo e ho fiducia nella capacità, e soprattutto nel coraggio, dei combattenti ucraini di continuare a fare progressi sul campo di battaglia». Ma un altro avvertimento arriva con la soffiata al New York Times secondo cui funzionari Usa avrebbero stimato in circa 500mila i militari morti e feriti dall’inizio della guerra: 120mila caduti russi (170-180mila feriti) e 70-100mila ucraini (100-120mila feriti). Sul fronte i russi sono più numerosi e Putin può attingere a un bacino di riservisti molto più esteso che non Zelensky. A Mosca, chiuso lo storico Centro Sacharov, e sanzionato il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, che aveva ordinato l’arresto di Putin. Unica nota positiva, ieri, l’arrivo in porto a Istanbul del primo cargo da Odessa lungo il corridoio umanitario ucraino nel Mar Nero.

Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 13:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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