Filippine, non si trovano 8 italiani
Il tifone uccide anche in Vietnam

Martedì 12 Novembre 2013
Filippine, non si trovano 8 italiani Il tifone uccide anche in Vietnam
Le autorit italiane sono riuscite a contattare quattro dei 12 italiani che mancavano all'appello nelle Filippine dopo il passaggio del tifone Haiyan. La tempesta, che solo a Tacloban ha provocato 10mila morti, ha ucciso anche in Vietnam dove il bilancio è di 14 vittime, 4 dispersi e un'ottantina di feriti, secondo una prima stima fatta stamani dalla protezione civile vietnamita, citata dalla Cnn.



Vittime anche in Cina. Dopo aver provocato migliaia di morti nelle Filippine centrali, il tifone ha raggiunto la terraferma vietnamita dove si è depotenziato, proseguendo poi verso la Cina meridionale, dove le vittime sarebbero almeno 5, secondo l'agenzia Nuova Cina.



Emergenza umanitaria. Si fa sempre più pressante l'emergenza umanitaria per centinaia di migliaia di sopravvissuti tuttora in condizioni disperate. Mentre soccorritori e aiuti iniziano finalmente ad arrivare in massa, la conta dei cadaveri individuati si avvicina a quota 2 mila. Ma solo a Tacloban, ha detto in serata il responsabile delle operazioni delle Nazioni Unite Valerie Amos, i morti sarebbero oltre 10 mila. Nell'area molti superstiti che hanno perso tutto sono esasperati da quattro giorni senz'acqua, cibo, elettricità e vestiti. La «contabilità» dei corpi privi di vita recuperati è tenuta dall'agenzia nazionale per i disastri: 1.774 morti e circa 2.500 feriti.



Coinvolti quattro milioni di bambini. Con 4 milioni di bambini coinvolti dal passaggio del tifone, i dispersi sono migliaia, e il bilancio è chiaramente destinato ad aggravarsi col passare delle ore, man mano che verranno raggiunte altre aree costiere in particolare nelle isole di Samar e Leyte, travolte da Haiyan alla sua massima forza e soprattutto devastate dall'onda di piena simile a quella di uno tsunami.



Bande armate e saccheggi. Per far fronte all'anarchia in cui stava cadendo Tacloban, con bande armate a saccheggiare i convogli per gli aiuti e qualsiasi negozio rimasto in piedi, il governo ha inviato altri 500 soldati per fermare lo sciacallaggio.




Gli intaliani irrintracciabili. Il viceministro degli Esteri Marta Dassù nel corso di un'intervista a Radio anch'io e poi a SkyTg24 ha spiegato che la farnesina è riuscita a contattare quattro dei 12 italiani irrintracciabili nelle Filippine. «Stanno bene e questo è un dato positivo - ha detto -. Stiamo facendo naturalmente di tutto con l'ambasciata (italiana a Manila), con l'unità di crisi qui (in Italia) ma c'è un problema di comunicazioni obiettivo quindi mi è impossibile davvero dare delle garanzie». Dassù ha spiegato che «è sempre molto difficile essere precisi perché naturalmente la nostra possibilità di contattare i nostri connazionali all'estero dipende dal fatto che siano iscritti o meno a questo famoso Aire, al registro degli italiani all'estero. Allora se ci atteniamo solo a questo registro... ci sono alcuni connazionali nelle aree più colpite che ancora non stanno rispondendo al nostro appello». Quanto agli aiuti italiani, il viceministro ha detto che «ieri abbiamo lavorato a questo pacchetto iniziale di aiuti che è stimato in circa un milione di euro per ora». Questo pacchetto, ha spiegato, include un «contributo di 300 mila euro al programma alimentare mondiale, che si occupa proprio di aiuti alimentari di emergenza. Poi c'è un volo umanitario da Dubai con beni come tende, coperte e medicinali che partirà nelle prossime ore, per un ammontare di circa 100 mila dollari, e infine un contributo di nuovo multilaterale di 350 mila euro alla Federazione internazionale della Croce Rossa».
Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 15:10

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci