Prima il covid e poi la guerra in Ucraina che di fatto ha portato gli investitori a ritirare 20 miliardi di dollari dall'Egitto nel 2020, hanno fatto sprofondare il paese in una crisi economica e valutaria senza precedenti.
Tajani, missione Turchia: «Patto per il Mediterraneo». Asse su Libia e migranti
Nella nazione più popolosa del mondo arabo, afflitta da una inflazione galoppante, il cibo è divenuto così costoso che molti egiziani non possono più permettersi la carne di pollo, un alimento base della loro dieta. I prezzi del pollame sono passati dalle 30 sterline egiziane (1,9 dollari) al chilogrammo del 2021 alle 70 sterline egiziane (2,36 dollari) di lunedì, secondo i media egiziani.
Migranti, piano della Ue: maggiori paletti alle Ong. «E gli Stati collaborino»
Una impennata che ha spinto l'Istituto nazionale per la nutrizione ad invitare la popolazione a consumare anche zampe di gallina per assumere proteine, un cibo considerato povero perché di scarto. La Banca Mondiale nel 2019 ha stimato che circa il 60% della popolazione egiziana è da considerarsi povera o vulnerabile. A questo si aggiunge che il debito estero ammonta all'85,6% del pil. Nell'ultimo salvataggio concordato a dicembre, il Fmi ha prestato 3 miliardi di dollari all'Egitto.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout