Nei Paesi più poveri e dove in generale ci sono condizioni igieniche peggiori e problemi di accesso all'acqua potabile, il tasso di mortalità legata al Covid è più basso.
Entrambi gli studi mettono a confronto i dati disponibili sui casi e sulla mortalità da Covid nel mondo, mettendoli a confronto con quelli che si riscontrano in India. Il Paese asiatico, rileva una delle due ricerche del Council of Scientific and Industrial Research, ha un sesto della popolazione mondiale e un sesto dei casi riportati di Covid-19. Tuttavia le morti sono meno del 10% del totale mondiale, con una mortalità inferiore al 2% che è tra le più basse.
«Le persone nei Paesi più poveri sembrano avere una risposta immunologica migliore rispetto a quelli più ricchi», afferma Shekhar Mande, l'autore principale. Una spiegazione, suggerisce il secondo studio, potrebbe essere nell'esposizione maggiore in questi Paesi a batteri di tipo 'gram negativo'. Questi batteri possono causare polmonite grave e infezioni del tratto urinario e della pelle, ma fanno sì che l'organismo produca citochine, molecole che aiutano a combattere i patogeni, che potrebbero difendere dal coronavirus.
La cosiddetta «teoria dell'igiene», che ipotizza una connessione tra allergeni e batteri protettivi non è comunque una novità: anzi, secondo vari esperti, «siamo al livello delle ipotesi più che delle dimostrazioni basate su evidenze»; ma per la BBC l'interrogativo resta: «Come mai in India ci sono state così poche morti?».