Cina sfida Filippine e Vietnam per le isole strategiche del Pacifico: cannonate ad acqua contro le navi rivali. Le basi segrete dei palloni-spia

Nuovo scontro nel Mare Cinese Meridionale: gli arcipelaghi contesi anche al Vietnam dalla fine della seconda guerra mondiale

Venerdì 10 Novembre 2023 di Paolo Ricci Bitti
Cina sfida Filippine e Vietnam per le isole strategiche del Pacifico: cannonate ad acqua contro le navi rivali. Le basi segrete dei palloni-spia

Stati Uniti "distratti" dalla guerra in Ucraina e dallo scontro fra israeliani e Hamas nella Striscia di Gaza? Lo scenario ideale per la Cina per fare rotta con maggiore decisione su una zona del Pacifico contesa dalla fine della seconda guerra mondiale: un vasto tratto del Mar Cinese meridionale  tra le Filippine e il Vietnam dalle cui onde affiorano numerosi arcipelaghi che permettono di accedere, in prospettiva, a giacimenti di materie prime (petrolio, in particolare) e già adesso in grado di ospitare basi segrete della marina e delle forze aerospaziali di Pechino.

Basi segrete fino a quando gli aerei spia e i satelliti occidentali hanno rivelato l'esistenza di hangar costruiti per alloggiare anche una nuova generazione di dirigibili e di palloni spia di cui facevano parte, si sospetta, i velivoli finiti per volontà o per errore di recente sugli Stati Uniti e Sul Canada. Palloni spia abbattuti con facili missioni di caccia F-22. 

 

Le battaglie a colpi di speronamenti e di cannoni ad acqua 

Intanto però le Filippine hanno di nuovo accusato la guardia costiera cinese di aver usato ancora i cannoni ad acqua contro una sua nave che trasportava provviste destinate alle truppe di Manila nel remoto avamposto delle secche Ayungin, in acque contese. «La nave CCG 5203 ha schierato un cannone ad acqua contro la nave da rifornimento M/L Kalayaan in un tentativo illegale ma fallito di costringere quest'ultima a cambiare rotta», ha riferito una nota della task force del governo filippino che ha presentato un'altra protesta contro Pechino «per le molestie, il blocco e le manovre pericolose» da parte della sua guardia costiera.

 

Le isole contese

Le Filippine hanno accusato la guardia costiera cinese di «manovre pericolose», incluso l'uso di cannoni ad acque, nei confronti delle sue imbarcazioni dirette verso la Seconda secca di Thomas, parte delle isole Spratly e delle aree contese nel mar Cinese meridionale. L'ultimo incidente è maturato a quasi tre settimane dalla collisione tra navi cinesi e filippine, sempre durante una missione di Manila di rifornimento alla piccola guarnigione di stanza sulla BRP Sierra Madre, nave della Seconda guerra mondiale fatta incagliare nel 1999 sulla barriera corallina nel 1999 per rivendicare la sovranità filippina sull'area.

 

Le rivendicazioni delle Filippine

I due Paesi, che hanno una lunga storia di controversie marittime, si sono scambiati anche questa volta accuse reciproche sulla responsabilità. Manila ha detto che la guardia costiera cinese e altre navi «hanno molestato, bloccato ed eseguito manovre pericolose». impegnate a «impedire o a ostacolare illegalmente un rifornimento di routine» delle truppe filippine all'avamposto. La Task Force nazionale per il mar delle Filippine occidentali ha precisaato in una nota un'unità della guardia costiera cinese ha anche sparato con un cannone ad acqua. La Cina, da parte sua, ha replicato di aver «adottato misure di controllo» contro due navi da trasporto filippine e tre navi della guardia costiera che, a suo dire, si trovavano nelle acque cinesi.

«Le azioni delle Filippine hanno violato la sovranità territoriale della Cina», ha detto il portavoce della Guardia costiera Gan Yu, esortando Manila «a fermare immediatamente le azioni illecite». Pechino rivendica la quasi totalità del mar Cinese meridionale, acque ritenute strategiche per il transito di merci e le ricche di risorse naturali, e ha ignorato una sentenza internazionale del 2016 secondo cui le sue pretese - soprattutto basate su presunte ragioni storiche - non hanno alcuna base legale. L'amministrazione del presidente filippino Ferdinand Marcos ha criticato l'aggressività cinese, pubblicando foto e video a sostegno delle accuse, oltre a rafforzare i legami sulla sicurezza con Usa e Giappone.

La replica della Cina

La Cina ha chiesto alle Filippine di mettere fine alle violazioni della sua sovranità territoriale. La Guardia costiera cinese «ha seguito le navi filippine in conformità con la legge, ha adottato misure di controllo e ha preso accordi speciali temporanei con le Filippine per il trasporto di cibo e altre forniture quotidiane necessarie», ha detto il portavoce Gan Yu. Le azioni di Manila «violano la sovranità territoriale della Cina, la Dichiarazione sulla condotta delle parti nel mar Cinese meridionale e sono contrarie ai suoi stessi impegni», ha aggiunto Gan, sollecitando lo stop «immediatamente di queste mosse illecite»

 

I palloni spia nelle basi segrete

Nonostante le accuse alla Cina mosse dagli Usa nei mesi scorsi, gli Stati Uniti sono da sempre in prima linea a cominciare dagli anni cupi della  Guerra Fredda, vedi ad esempio gli attualissimi programmi Cold Star (Covert Long-Dwell Stratospheric Architecture) e Jlens (Joint Land Attack Cruise Missile Elevated Netted Sensor System) che prevedono l'uso di dirigibili ben strutturati e con capacità di manovra da remoto per integrare le informazioni ottenute dai satelliti 400 chilometri più in alto. I palloni-sonda sono invece affidati ai venti e non può essere programmata con concreta certezza la loro destinazione: se ne può calibrare la quota, ma non si può parlare di manovrabilità. 

Un dirigibile militare americano

Palloni-sonda e dirigibili gonfiati di elio che potranno anche aiutare i satelliti a guidare gli ipermissili che non avranno più traiettorie paraboliche da vettori intercontinentali classici (Icbm) ma linee di volo più basse e più legate alla conformazione del terreno.

Le strategie della nuova generazione di dirigibili

E c'è anche una questione di costi: un pallone-sonda e relative attrezzature viene via con 100mila dollari, lancio compreso (un'operazione discretamente semplice)  mentre un satellite (tra progettazione, costruzione, strumentazione anche a infrarossi e messa in orbita) arriva anche a un miliardo e 600mila dollari. Un prezzo assai esoso che per di più non lo ripara dai mezzi antisatelliti già sperimentati da russi e cinesi (dagli States non si sa) e sempre più vicini all'entrata in linea. 

Gli strati dell'atmosfera e i mezzi che lo popolano

C'è insomma sulla carta, in fase di realizzazione e già in cielo una vasta flotta di palloni militari che si affollano insieme a quelli, tantissimi, effettivamente dedicati a usi scientifici e meteorologici: di quest'ultimi, gli stati come la Francia ne fanno alzare  una quindicina al giorno, per dare un'idea.

Le mosse della Cina

La Cina, tuttavia, è la nazione che pare più avanti di tutti nello sviluppo e nell'uso di questi mezzi che riportano ai settecenteschi fratelli Montgolfier: logica l'apprensione degli Stati Uniti che, come il resto dell'occidente, è in ritardo anche nelle comunicazioni quantistiche via satellite, non solo iperveloci e potenti, ma soprattutto non intercettabili. Da anni la Cina le sperimenta e le impiega, lasciando fuori il resto del mondo dalle sue comunicazioni più riservate. Questo mentre gli Stati Uniti la accusano di usare palloni-sonda spia per captare le comunicazioni tradizionali.

Foto di dirigibili-spia riprese da satelliti-spia occidentali nel mar cinese meridionale sono state pubblicate già tre anni fa: è una zona, la Mischief Reef negli arcipelaghi delle isole Spratly al centro di molte contese (Cina, Vietnam, Filippine) per la scoperta di giacimenti petroliferi. Nei giorni scorsi si è anche ipotizzato che il pallone-sonda cinese più grande, il primo ad essere abbattuto da un F-22, fosse diretto in realtà verso zone del mar Cinese meridionale o comunque di scenari asiatici. Lo stesso presidente Biden ha di fatto ammesso che quel pallone cinese era fuori rotta e che era stato seguito dall'intelligence americana fin dal decollo dall'isola di Hainan una decina di giorni prima di essere avvistato sugli Usa.

La posizione dell'arcipelago delle isole Spratly

Le basi segrete cinesi

Queste isolette sono considerate così strategiche dalla Cina che, per superare le contese territoriali, ha costruito direttamente un'isola artificiale in quel tratto di mare, isola che comprende anche una pista per aerei lunga 3mila metri. La costruzione ha innescato naturalmente proteste degli stati vicini, ma Pechino non se ne cura. E palloni-sonda spia cinesi sono stati denunciati anche da Taiwan.

Dirigibile cinese in una delle isole Spratly; a destra un rendering di un dirigibile di nuova generazione 
 

La Cina, ma anche gli altri stati che puntano su palloni-sonda per usi militari, hanno buon gioco anche a livello di norme internazionali perché il "traffico" nella parte alta della Stratosfera (fino a 60 chilometri) e nella Mesosfera (fino a 80 chilometri) è regolamentato in maniera assai datata e lacunosa. Fino alla quota di tangenza degli aerei di linea si può argomentare qualcosa, ma di lì in su c'è poco da fare. Il compianto Concorde (fortunato chi ci ha volato) arrivava a 18 chilometri ma tutti gli altri aerei sfrecciano al più a 14 chilometri di quota. In questa fascia, dal terreno fino a 14 chilometri, effettivamente i palloni-sonda stanno fra i piedi e ce ne si può lamentare (anche lanciando missili aria-aria, hanno detto gli americani) ma sopra comincia una zona riservata solo a pochi  aerei spia come gli U2 (20mila metri di tangenza) o i pensionati BlackBird (25mila metri) dell'Usaf. I palloni-sonda possono arrivare anche più in alto, a 35mila, 40mila metri.

Dirigibili e ipermissili

Non ci sono mai state conferme, ma la Cina ha anche sperimentato la possibilità di portare in quota direttamente gli ipermissili, test che non sarebbe stato coronato dal successo. Dicono. Gli avversari, grazie ai satelliti, sanno naturalmente tutto, ma non hanno interesse a divulgare queste informazioni. E anche ai nuovi dirigibili americani allo studio o in prova sono attribuite capacità di piattaforma (a lunga autonomia grazie ai pannelli solari sulla parte superiore dell'involucro) per il lancio di missili da crociera o di missili antimissili. 

Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 12:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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