Quindici minuti di paura, sulla spiaggia di Guaruja, Brasile, sulla costa oceanica più vicina e più frequentata dagli abitanti di San Paolo, circa 100 km a sud della capitale dell'omonimo stato.
Nonostante gli evidenti cartelli di "perigo", la signora si era incoscientemente allontanata di qualche decina di metri dalla riva: troppo per non essere travolta dalle onde e inesorabilmente trascinata a largo. Ha cercato di resistere, ma le sue bracciate nulla potevano per contrastare la forza del mare. Richiamati dalle sempre più flebili urla della donna, immediato è stato l'intervento dei "bagnini", le guardie marine locali, accorsi in forze, in pochi secondi già in acqua, tutti a nuoto, ma col supporto di un collega su una moto d'acqua.
Lentamente sono riusciti a riportare la donna a riva, dove l'attendeva il marito: commovente l'abbraccio tra i due. Ma era evidente che la disavventura non era ancora finita: la donna non si sentiva bene, è stata appoggiata a terra, cercando di farla respirare meglio e far fuoriuscire tutta l'acqua che aveva bevuto.
Ma non bastava a farla riprendere, e allora su una barella di emergenza è stata trasportata in strada dove un'ambulanza l'ha poi condotta in ospedale. A quel punto il lavoro degli "angeli" della spiaggia (che hanno rischiato per salvare la donna) è terminato ed è stato suggellato da un fragoroso applauso dei bagnanti che avevano seguito tutte le fasi del salvataggio. Solo sei ore più tardi la donna è stata dimessa dall'ospedale ed è potuta tornare in hotel, supportata affettuosamente dal marito, ma ancora in evidente stato di prostrazione. La paura di morire non passerà facilmente.