Un incontro di persona per testimoniare la vicinanza al popolo ucraino, ribadire l’impegno in difesa dei valori della democrazia e affrontare insieme la sfida della ricostruzione. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ieri è volato a Kiev con una missione precisa: portare la solidarietà e un sostegno concreto da parte dell’imprenditoria italiana. E, nel solco già tracciato dal premier Mario Draghi, ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky per illustrare nei dettagli come le imprese italiane vogliono essere in prima linea su questi fronti. «È un incontro molto importante» ha detto Bonomi al Tg1, rievocando le parole di Draghi secondo cui «solo con i valori della libertà e della democrazia si può avere sviluppo economico e sociale». Una visita programmata da almeno un mese, d’intesa con Palazzo Chigi, che ha portato alla firma di un memorandum ad ampio raggio per supportare la ricostruzione del Paese in più ambiti, mettendo a punto progetti condivisi e modulati secondo le indicazioni di Kiev. Un messaggio chiaro di come l’Italia punta a partecipare alla rifondazione di un Paese ridotto allo stremo da una guerra assurda, ma che resiste con coraggio.
Il summit
Soddisfatto Zelensky, che ha commentato sui propri profili Instagram e Telegram: «L’incontro è dedicato alla partecipazione degli imprenditori italiani alla ricostruzione per il dopoguerra in Ucraina. Per noi è importante che i produttori italiani si presentino sul nostro mercato con una nuova potente ondata».
Bonomi è stato accompagnato nella visita dall’ambasciatore italiano in Ucraina Pier Francesco Zazo. E nel video, postato da Zelensky, si vede il momento in cui l’ambasciatore Zazo e il presidente di Confindustria Bonomi incontrano il presidente ucraino, in una stanza del palazzo presidenziale, si stringono la mano e alcuni momenti della riunione, con i partecipanti seduti intorno ad un grande tavolo. Nell’occasione della visita a Kiev, Bonomi, insieme a Zazo, ha incontrato anche il viceministro dell’energia ucraino Demchenkov Yaroslav. Bonomi è il primo imprenditore europeo che ha teso una mano concreta, siglando un protocollo bilaterale di vasta portata che riguarda logistica, infrastrutture, filiere produttive.
Le tappe
Non è un caso che la visita di Bonomi sia stata preceduta da quella di Draghi che, come noto, ha ribadito la volontà di far entrare al più presto l’Ucraina nella Ue. Un impegno solenne che Francia e Germania condividono.
La visita di ieri, è anche una risposta all’imbarazzo creato ai vertici della Confindustria dalla partecipazione di alcuni esponenti del mondo dell’imprenditoria italiana alla “Davos” russa di San Pietroburgo proprio nei giorni in cui importanti realtà nazionali, da Eni a Enel, da Intesa Sanpaolo a Unicredit, decidevano di uscire dalla Russia. Sempre al Tg1 Bonomi ha parlato, emozionato, delle sue sensazioni: «Nei loro occhi si legge ancora paura, voglia di tornare a vivere, ma ancora paura. Kiev sta riprendendo vita anche se nelle ultime 24 ore, abbiamo avuto due allarmi aerei».