Guerra nucleare, l'aereo Phoenix “annusatore” di esplosioni atomiche fa la spola tra l'Ucraina e il canale di Sicilia

Il Boeing WC-135 Constant Phoenix deriva dal C-135 Stratolifter ed è utilizzato dalla United States Air Force

Sabato 22 Luglio 2023 di Paolo Ricci Bitti
Guerra, l'aereo Fenice “annusatore” di esplosioni nucleari fa la spola fra l'Ucraina e il canale di Sicilia

Come vuole il nome, la Fenice è tornata e ritornata più volte sui cieli italiani e del Mediterraneo e non è precisamente un buon segnale. Si chiama Constant Phoenix "Nuke Sniffer" ed è un possente quadrigetto dell'Usaf che "annusa" l'aria sopra le nostre teste alla ricerca degli effetti delle esplosioni nucleari. O alla ricerca di agenti patogeni batteriologici o chimici. Per fortuna, va da sé, nessun rilevamento di cui preoccuparsi, ma certo fra gli attori della guerra in Ucraina diventa sempre più protagonista questo "laboratorio" volante ideato dagli americani fin dal primo dopoguerra e schierato in un numero crescente di esemplari durante la guerra fredda. Fu una "Fenice" dell'Usaf (all'epoca un B29) già nel 1949 a sgamare l'allora Unione Sovietica che aveva effettuato il primo test nucleare. 

Nei giorni scorsi Jake 21, nome in codice del Boeing WC-135R "Constant Phoenix" (registro aereo 64-14836) ha attraversato i cieli di Sardegna, Calabria e Sicilia per atterrare nella base Nato di Souda Bay a Creta. Due mesi fa altro raid sopra il mar Jonio fra la Puglia e la Grecia e ancora prima un lungo "pattugliamento" del Mediterraneo meridionale dalle coste del Marocco fino al Canale di Sicilia. Voli rilevati dall'assai attendibile sito Italmilradar e sui quali non ci sono quindi dubbi, anche se non è da escludere che queste Fenici qualche volta spengano il transponder per non far sapere a tutti le loro attività.  Un WC-135R, a scanso di equivoci, venne inviato subito a sorvolare i confini dall'Ucraina nei primi giorni dell'aggressione della Russia a Kiev.

 

E così avvenne durante il disastro di Chernobyl nel 1986. E alla fine degli anni Novanta i test nucleari di Pakistan e India vennero tenuti d'occhio da questi velivoli che sono attrezzatti anche per volare attraverso nubi radioattive. In questo caso l'equipaggio viene ridotto a pilota, copilota, navigatore e tecnico addetto alle strumentazioni Nbc (nucleare, batteriologico, chimico) mentre in assetto "normale" il Boeing derivato dal C-135 Stratolifter può ospitare 33 specialisti. Dal 2002 fra le nazioni da osservare è finita anche la Corea del Nord sospettata di avere allestito test atomici sotterranei.

Anzi, il fatto che il gigante Usa avesse inviato una Fenice nei cieli del Mar del Giappone venne usato dalla propaganda nordcoreana quasi con orgoglio. 

Fatto sta che quando arriva uno di questi aerei, che fanno base in Nebraska e che sono allestiti in pochi esemplari anche se durante la guerra fredda si arrivò a una flotta di una ventina di unità poi via via dismesse, non si può evitare di pensare al rischio di una crisi nucleare.  

Ma nell'era dei satelliti che leggono le targhe delle auto c'è bisogno di un aereo-laboratorio per scoprire un'esplosione nucleare?  Sì e no, perché la gamma dei test atomici è vastissima e solo i sofisticati strumenti installati sui Phoenix sono in grado di trovare tracce di esperimenti atomici o di altri armi non convenzionali. A lato della fusoliera vengono applicate "bocchette" che aspirano l'aria fino a 12mila metri di quota, poi entrano in azioni i filtri e gli indicatori di radioattività.  

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