Superbonus, sconto in fattura e cessione credito: ultimi giorni per mettersi in regola. Chi può presentare la dichiarazione e come

Martedì 2 Aprile 2024, 17:36 - Ultimo aggiornamento: 19:04

Cosa cambia per le città terremotate

Il testo finale del decreto, comunque, conferma invece che lo stop allo sconto in fattura e alla cessione del credito non si applicherà agli immobili danneggiati dai terremoti nel centro (Esclusa l’EmilIa Romagna). Ma con un “paletto”: la deroga - è scritto nel testo - «trova applicazione nel limite di 400 milioni di euro per l’anno 2024, di cui 70 milioni per gli eventi sismici che si sono verificati il 6 aprile 2009». Non è però escluso che arrivino altre novità. «Sono al lavoro per sostituire il 110% con un aumento del contributo parametrico», ha scritto il commissario alla ricostruzione post sisma, Guido Castelli, nella lettera inviata ai sindaci del cratere sismico per spiegare comunque che «la somma di 330 milioni quale provvista necessaria per il periodo aprile-dicembre 2024, è assolutamente sufficiente al nostro fabbisogno».

Il cuore del decreto è certo il blocco della cessione dei benefici fiscali dei bonus per tutta una serie di situazioni finora salvaguardate: Terzo settore, Iacp, cooperative di abitazione a proprietà indivisa. Ma rischia di avere un effetto retroattivo anche su chi aveva presentato la comunicazione di inizio lavori entro il 16 febbraio del 2023. Il governo, infatti, ferma gli sconti in fattura e le cessioni alle Cila “dormienti”, cioè se «non è stata sostenuta» alcuna spesa, documentata da fattura, per lavori già fatti il 30 marzo.

Avranno difficoltà coloro che hanno avviato i lavori, ma non hanno ancora effettuato alcun pagamento: si tratta di una pratica più diffusa di quanto non si possa credere, visto che in molti casi i lavori sono stati finanziati proprio con la “moneta fiscale” garantita dagli sconti del Superbonus. Qualcuno ha rispolverato la parola “esodati” per chi si troverà in questa situazione.

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