Tasse, sanabili con 200 euro gli errori lievi su Iva e F24. C’è tempo fino ad ottobre

Spostata la data di scadenza per facilitare il pagamento da parte dei contribuenti

Mercoledì 29 Marzo 2023 di Michele Di Branco
Tasse, sanabili con 200 euro gli errori lievi su Iva e F24. C’è tempo fino ad ottobre

La strategia del fisco “amico” dei contribuenti si trasforma in atti concreti. Il governo ha fissato al 31 ottobre 2023 la prima rata del versamento per la definizione delle irregolarità formali che sono state commesse fino al 31 ottobre 2022. La sanatoria, messa a punto con la legge di Bilancio, è molto semplice: è sufficiente versare l’importo di 200 euro (in due rate di identica entità) per ogni periodo d’imposta al quale le violazioni formali si riferiscono.

La seconda rata è stata invece fissata al 31 marzo 2024. 

IL MECCANISMO

Occorre ricordare che la regola generale cataloga come formali tutte quelle violazioni che, non rilevando sulla determinazione della base imponibile, sulla liquidazione e sul pagamento di imposte, ritenute alla fonte e crediti d’imposta, sono punite con sanzioni amministrative pecuniarie entro limiti minimi e massimi o in misura fissa, non essendoci un omesso, tardivo o errato versamento di un tributo sul quale riproporzionare la sanzione. Ad esempio, rientrano tra le violazioni definibili: la presentazione di dichiarazioni annuali redatte non conformemente ai modelli approvati, l’omessa o irregolare presentazione delle liquidazioni periodiche Iva, degli elenchi Intrastat, l’irregolare tenuta e conservazione delle scritture contabili, nel caso in cui la violazione non abbia prodotto effetti sull’imposta complessivamente dovuta, l’omessa restituzione dei questionari inviati dall’agenzia delle entrate e l’omissione, incompletezza o inesattezza delle dichiarazioni d’inizio, o variazione dell’attività ai fini Iva. Tempi sempre più stretti, intanto, per aderire alla sanatoria che consente di ridurre, dal 40 al 5 per cento, le sanzioni e gli interessi (ma non l’imposta) delle cartelle esattoriali comprese nel periodo 2000-giugno 2022. La domanda dovrà essere presentata entro il 30 aprile prossimo e fare in tempo conviene se si vuole abbattere il carico tributario. Ad esempio, se in ballo c’è una cartella Irpef da 30 mila non versati, tra interessi e sanzioni attualmente il carico sale a 40 mila euro. Con la sola maggiorazione del 5% sarà invece di 32 mila euro, con un risparmio di ben 8 mila euro, al quale si somma l’altro vantaggio del pagamento rateale in cinque anni. C’è ancora tempo (fino a fine anno) per definire, con l’agevolazione, gli avvisi “bonari” ricevuti dai contribuenti per gli errori emersi dopo i controlli automatizzati del fisco. 

GLI AVVISI

Attualmente, se lo Stato riscontra irregolarità nella dichiarazione dei redditi informa il contribuente con un avviso, appunto “bonario”, ed è possibile chiudere la pratica versando il 30 per cento delle sanzioni dovute (le imposte devono invece essere pagate per intero) sulle somme non dichiarate. Con la pace fiscale, le sanzioni si riducono invece al 3 per cento. In pratica, se il Fisco riscontra 20 mila euro di mancato versamento Irpef, attualmente, tra interessi e sanzioni si arriva a pagare 28 mila euro. Nel 2023 con le nuove regole, si risparmieranno 7 mila euro di sanzioni. Ancora un mese di tempo, infine, per approfittare della Rottamazione quater, la nuova definizione agevolata delle cartelle. La richiesta deve essere trasmessa in via telematica entro il 30 aprile 2023. L’operazione consente di pagare in forma agevolata i debiti affidati in riscossione dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti rottamazioni che risultano decadute per mancati pagamenti. Sarà possibile pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni con un interesse del 2 per cento. 

 

I PAGAMENTI

La Rottamazione quater consente di versare il solo importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio, mentre le multe stradali potranno essere estinte senza il pagamento degli interessi e dell’aggio. A chi ha fatto domanda, entro il 30 giugno 2023 il fisco invierà la comunicazione con l’esito della domanda, l’ammontare delle somme dovute ai fini della definizione e i bollettini di pagamento in base al piano di rate scelto in fase di adesione. 

Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 15:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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